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"Spegnere la luce": Fabula Saltica affronta il fenomeno del ritiro sociale giovanile

Lo spettacolo al Teatro Sociale ha già registrato il sold out

"Spegnere la luce": Fabula Saltica affronta il fenomeno del ritiro sociale giovanile

ROVIGO - Il 23 gennaio alle 10.30, Fabula Saltica porterà in scena al Teatro Sociale lo spettacolo "Spegnere la luce", un'opera che esplora il fenomeno del ritiro sociale tra i giovani adolescenti e adulti. Il ritiro sociale, noto come Hikikomori, è un fenomeno sempre più diffuso anche in Italia, coinvolgendo giovani di età compresa tra i 14 e i 30 anni. Lo spettacolo si propone di far emergere questa realtà, affrontando le sfide dell'isolamento sociale e del limitato coinvolgimento nella vita sociale.

Il progetto originariamente si basava sull'indagine di questo fenomeno, ma l'esperienza recente della pandemia da COVID-19 ha ulteriormente ampliato il contesto, portando a una riflessione più ampia sull'impatto dell'isolamento forzato su persone vulnerabili. Il periodo di restrizioni imposto dalla pandemia ha messo alla prova i giovani adolescenti, costringendoli a sperimentare la solitudine e a vivere una forma di socialità prevalentemente virtuale. “Grazie alle documentazioni raccolte e al supporto di esperti del settore – spiega il regista Claudio Ronda -, ci siamo interrogati sulle motivazioni del ritiro sociale di questi ragazzi, scelta consapevole del rifiuto di una società che non li rappresenta. Il nostro progetto vuole indagare e capire una realtà complessa e radicata nella criticità del nostro tempo con un approccio non tipicamente convenzionale e il più possibile multidisciplinare. Attraverso la danza, la musica, l’immagine abbiamo cercato di restituire un racconto umano entrando nelle storie, nelle vite e nel mondo interiore delle persone che vivono questa realtà e nella loro interpretazione dell’esistenza e della società che li circonda. “Lo stare in disparte” come necessità, come atto di volontà, come rappresentazione dell’isolamento, come rifiuto cosciente di una società che non rispecchia i propri ideali e che si presenta come eccessivamente esigente e giudicante. Attraverso un racconto corale, di ricerca, comprensione, elaborazione del fenomeno portiamo in scena – conclude Ronda  -, uno spettacolo dove i ragazzi e gli spettatori adulti esploreranno le ragioni, i pensieri di un eremita contemporaneo, di ragazzi che si autorecludono, in una scelta consapevole e dolorosa di assenza dalla società. E’ una “rinuncia al mondo”, tra paura e coraggio, tra resa e atto rivoluzionario, è la richiesta di un ascolto autentico, di una vita nuova, di nuovi valori e altri possibili universi di senso che a loro sono stati preclusi”.

Sicuramente una tematica molto importante che va affrontata e capita. Per questo sono in corso delle conferenze pre-spettacolo nelle scuole con Claudio Ronda coreografo, Federica Boniolo psicologa, Milena Dolcetto che cura i progetti TeatroRagazzi del Teatro Sociale. Un momento utile di confronto con gli studenti che hanno accolto molto bene il progetto.

Lo spettacolo ha già, infatti, registrato il sold out e le richieste di partecipazione sono continue. Le scuole aderenti sono: Celio Roccati, istituto di Agraria di Sant Apollinare, Polo Tecnico di Adria e De Amicis e Viola Marchesini. Il progetto è sostenuto da Irsap: “Irsap – afferma Francesco Ronsisvalle -, è orgogliosa di sostenere un progetto così delicato e complesso”.

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