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Coldiretti

Il Parlamento Europeo contro il divieto di pesca a strascico

Coldiretti, da tempo a fianco dei pescatori esprime soddisfazione

ROVIGO - Dopo la mobilitazione dei pescatori italiani promossa da Coldiretti, anche il Parlamento Europeo interviene a difesa dei 3000 pescherecci messi a rischio dalla proposta della Commissione di vietare la pesca a strascico. Questa tecnica rappresenta il settore più produttivo della Flotta Italia, e il suo divieto aprirebbe la strada a una possibile invasione di prodotti stranieri, con il rischio di cancellare dai menu alcuni piatti tradizionali. Coldiretti esprime la propria soddisfazione per l'iniziativa degli eurodeputati, che hanno respinto il piano d'azione presentato dal Commissario europeo alla Pesca e all'Ambiente Virginijus Sinkevicius. Questo piano era destinato a essere tradotto in una direttiva o, peggio ancora, in un regolamento vincolante per gli Stati membri.

Il Parlamento Europeo ha votato a favore della risoluzione con 402 voti a favore, 95 contrari e 57 astenuti. La risoluzione critica la volontà della Commissione di vietare la pesca a strascico, sottolineando la mancanza di sufficienti studi a supporto di questa decisione e l'impatto economico negativo su molte zone costiere. Gli eurodeputati evidenziano anche la mancanza di tutela della concorrenza nel piano proposto, poiché non contempla la reciprocità negli accordi internazionali e non è coerente con le altre priorità dell'Unione Europea. Inoltre, si sottolinea che il piano non tiene conto dell'aumento dei prezzi e rischia di indebolire la crescita economica, riducendo l'occupazione.

Il sistema a strascico rappresenta il 35% del pescato nazionale in termini di produzione ed è praticato per non più di 130 giorni all'anno. Coldiretti Impresapesca sottolinea che questo sistema è cruciale per mantenere l'economia d'impresa. Oltre a garantire la possibilità di consumare pesce italiano, questa attività contribuisce anche alla salvaguardia dell'ambiente, poiché le reti vengono utilizzate per raccogliere le plastiche che giacciono sul fondale.

Le nuove linee proposte dal Piano del Commissario prevedono la restrizione delle aree di pesca con tagli fino al 30% di quelle attuali in step dal 2024 al 2030, con un impatto devastante sull'economia, sull'occupazione e sui consumi. 

“Coldiretti Veneto ha già manifestato mesi fa a fianco dei pescatori veneti che si sono riuniti a Chioggia - ricorda il presidente regionale Carlo Salvan. Le proposte europee non tengono conto che questa attività storica per noi, rappresenta una tradizione irrinunciabile delle nostre marinerie, assicurando peraltro lavoro a tanti. Se il Piano dovesse essere approvato, creerebbe un ulteriore strappo con i pescatori già, come noto, in grave difficoltà, rischiando di tradursi in un vero e proprio problema sociale. Urge la necessità di dialogare con l’UE per scongiurare decisioni affrettate e insensate che porterebbero solo danni e tensione sociale di cui non abbiamo bisogno. Coldiretti continuerà a essere al fianco dei pescatori per tutelare gli interessi di una categoria che ha dignità tanto quante altre categorie non agricole”.

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