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Agricoltura

Cia Rovigo chiede un piano agricolo nazionale e affronta l'emergenza granchio blu

Faccini: "Siamo scesi in piazza a Roma per chiedere alle Istituzioni maggiori tutele. Continueremo fin quando centreremo l'obiettivo".

Mezzo milione per gli agricoltori

ROVIGO - La Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) di Rovigo rinnova la sua richiesta di un piano agricolo nazionale, mettendo al centro dell'attenzione le sfide e le difficoltà che il settore agricolo sta affrontando. Il presidente di CIA Rovigo, Erri Faccini, ha dichiarato che la mobilitazione è in corso sin dal 26 ottobre, quando è avvenuta una grande manifestazione a Roma, e che continuerà finché non saranno ottenute le tutele necessarie.

 "Siamo scesi in piazza per far valere le nostre ragioni – osserva il presidente di Cia Rovigo –. Ora proseguiremo nel tenere il punto: rivendichiamo con forza quel piano agricolo nazionale annunciato a più riprese negli anni scorsi dai vari Governi, ma mai realizzato. Abbiamo presentato un pacchetto di proposte immediatamente praticabili. Chiaro che serve la volontà politica per procedere in tal senso".

La richiesta si basa su un pacchetto di proposte praticabili, tra cui la redistribuzione del valore lungo la filiera e la garanzia di prezzi adeguati per gli agricoltori. "Oggi spesso costretti a lavorare senza ottenere dei margini congrui, ovvero sottocosto - sottolinea -. Vanno valorizzate le aree interne e la dimensione familiare del settore primario, dato che più del 90% delle imprese agricole polesane sono a conduzione familiare, per mantenere un presidio economico-sociale nei territori, che altrimenti rischiano lo spopolamento. Il governo delle acque, inoltre, "deve vedere gli imprenditori agricoli protagonisti e non succubi di decisioni prese unilateralmente, dall'alto".

Un'altra area di preoccupazione riguarda la fauna selvatica. "Urge la modifica della legge 157 del 1992, passando dal principio di protezione a quello di gestione - continua -. In provincia i danni causati dalle nutrie sono ormai incalcolabili".

Cia Rovigo ha evidenziato l'emergenza legata al granchio blu, sottolineando la mancanza di adeguate contromisure e indennizzi da parte del governo otto mesi dopo l'inizio della criticità. "Ovvero, non sono stati messi a bilancio sufficienti indennizzi da parte dell'esecutivo - aggiunge-. Necessaria, poi, maggiore flessibilità relativamente al reperimento della manodopera (la parola chiave è semplificazione) e una corretta informazione, portando dati veritieri e inconfutabili"

Infine, la concorrenza estera: "Devono valere le regole della reciprocità commerciale. Queste sono le battaglie che portiamo avanti da tempi non sospetti, con coerenza, competenza e dedizione, col solo scopo di salvaguardare gli agricoltori, l'ambiente e il tessuto economico-sociale – conclude Faccini - Quando chiude un'azienda agricola, muore una parte del territorio. E questo non deve accadere".

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