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Pubblica amministrazione: un fardello di 180 miliardi di Euro per le famiglie e le imprese italiane

Un importo equivalente al Pil del Veneto

Pubblica amministrazione: un fardello di 180 miliardi di Euro per le famiglie e le imprese italiane

ROVIGO - Secondo un rapporto dell'Ufficio Studi della Cgia, il cattivo funzionamento e gli sprechi della macchina pubblica italiana costano alle famiglie e alle imprese oltre 180 miliardi di euro all'anno, una somma quasi equivalente al Pil del Veneto nel 2023, che ammontava a 190 miliardi di euro.

La complessità e le regole contorte della burocrazia, i ritardi nei pagamenti della Pubblica Amministrazione, la lentezza della giustizia civile e gli sprechi nella sanità e nel trasporto pubblico locale sono diventati da tempo una sfida per l'economia del paese, secondo quanto affermato dall'Ufficio Studi della Cgia.

Sebbene sia importante sottolineare che la Pubblica Amministrazione italiana può vantare eccellenze in alcuni settori, gli sprechi e le inefficienze rimangono una realtà amara che ostacola la modernizzazione del Paese.

Efficienza Regionale: Veneto in Testa, Sud in Coda

Uno sguardo al panorama europeo mostra che, su 208 regioni monitorate nel 2021 dall'Università di Göteborg, la Provincia Autonoma di Trento si colloca al 100° posto come la regione italiana più efficiente. Seguono al 104° le strutture pubbliche presenti nel Friuli Venezia Giulia, al 109° quelle ubicate in Veneto e al 117° quelle insediate nella Provincia di Bolzano. Stiamo parlando dell’indice europeo sulla qualità istituzionale che tiene conto della percezione, da parte dei cittadini, della qualità, dell’imparzialità e della corruzione della Pubblica Amministrazione presente in un determinata area regionale. Insomma, in Italia il Veneto svetta per efficienza, anche se nel confronto con le aree regionali più avanzate d’Europa scontiamo ancora un grave ritardo. Sconsolante è la situazione che emerge dalla lettura dei dai riferiti alle nostre regioni del Sud. Delle ultime 20 posizioni di questa graduatoria europea, ben 5 sono occupate dalle nostre regioni del Mezzogiorno: la Puglia è al 190° posto, la Sicilia al 191°, la Basilicata al 196°, la Campania al 206° e la Calabria, penultima a livello europeo, al 207° posto (vedi Tab 1).

In UE, però, solo Madrid e la Catalogna peggio di noi

Tra le principali aree economiche presenti in UE, solo la Comunidad di Madrid (116° posto) e la Catalogna (145°) occupano delle posizioni più arretrate rispetto al Veneto. Tutte le altre, invece, ci precedono nettamente. Stoccolma, ad esempio, è al 13° posto, Zuid-Holland al 26°, la Baviera al 32°, i Paesi Baschi al 48°, il Baden-Württemberg al 53°, i Pays de La Loire al 58°, il Rhone Alpes al 73° e l’Île de France al 96°.

Impatto Economico e Confronti Con Altre Grandi Spese Nazionali

L'impatto economico degli sprechi pubblici è enorme, superando i 180 miliardi di euro annui. Questa cifra è quasi il doppio dell'evasione tributaria e contributiva italiana stimata intorno agli 86 miliardi di euro nel 2021 dal MEF. Inoltre, è quasi una volta e mezza la spesa sanitaria nazionale per il 2023 (131,7 miliardi di euro) e leggermente inferiore al valore aggiunto (Pil) prodotto nel 2023 dal Veneto.

Tuttavia l'Italia si trova solo al 23° posto su 27 paesi UE per la qualità dei servizi pubblici, secondo l'indagine del 2023. Solo Romania, Portogallo, Bulgaria e Grecia hanno un risultato peggiore.

Fonti e Avvertenze

L'Ufficio Studi della CGIA ha raccolto e confrontato risultati da diverse fonti per quantificare gli sprechi pubblici in Italia. Questi includono il costo annuo per le imprese nella gestione della burocrazia (57,2 miliardi di euro), i debiti commerciali della PA con i fornitori (49,5 miliardi di euro), l'impatto economico della lentezza della giustizia (40 miliardi di euro), gli sprechi nella sanità (25 miliardi di euro), e le inefficienze nel trasporto pubblico locale (12,5 miliardi di euro).

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