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Giornata della memoria

Papozze Ricorda la Shoah

Grande l'emozione durante la cerimonia per le Pietre d'Inciampo

PAPOZZE - In una commovente cerimonia tenutasi davanti al Municipio di Papozze, sono state posate le Pietre d'Inciampo in memoria di Felix Moskovic, Viera Moskovic, e Julius Moskovic, ebrei detenuti a Papozze e vittime dell'Olocausto ad Auschwitz. L'iniziativa, promossa dall'artista tedesco Gunter Demnig, ha l'obiettivo di mantenere viva la memoria dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti.

Le Pietre d'Inciampo sono blocchi in pietra incorporati nel selciato stradale di fronte alle ultime abitazioni delle vittime di deportazioni. Ogni pietra, rivestita da una piastra di ottone, recava incisi il nome, la data di nascita e, se nota, la data di morte della vittima del nazismo. La cerimonia, organizzata con cura dalla dottoressa Luciana Passarella, ha visto la partecipazione di numerose persone, inclusi rappresentanti delle forze dell'ordine, della Protezione Civile, degli Alpini, e degli studenti delle scuole locali. Il vicesindaco Riccardo Navicella ha espresso la sua gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito all'organizzazione dell'evento, sottolineando l'importanza del lavoro della dottoressa Passarella, dell'assessore Chiara Mancin, della presidente del comitato Pietre d’Inciampo di Adria Monica Stefani, della dirigente scolastica Antonella Flori, e di tutti gli insegnanti e gli alunni presenti.

Monica Stefani, presidente del comitato Pietre d'Inciampo di Adria, ha evidenziato il significato profondo di queste pietre, definendole non solo simboli di memoria, ma anche testimonianze tangibili della volontà di non dimenticare. Stefani ha ribadito l'impegno del comitato nel collaborare con l'Associazione tedesca Stolpersteine per ottenere queste pietre e ha sottolineato che la memoria del passato non deve essere solo un punto di arrivo ma anche un punto di partenza. Il discorso rivolto ai giovani presenti ha sottolineato che la memoria del passato deve essere un impegno a restituire dignità alle vittime della persecuzione nazifascista. Stefani ha evidenziato il ruolo fondamentale dei giovani nel diventare testimoni costanti di una storia che non può essere dimenticata.

La lotta contro l'oblio della Shoah continua, e la posa di queste pietre rappresenta un significativo passo avanti nel mantenere viva la memoria di chi ha sofferto e perso la vita durante quel periodo buio della storia. Durante la cerimonia sono stati ricordati anche individui coraggiosi del passato, come il podestà Pivanti e Don Giovanni De Stefani, che hanno contribuito a salvare vite umane a rischio della propria. Il Prelato, sfidando le Ss, ha fornito cibo a una coppia di ebrei cecoslovacchi nascosti nella soffitta del paese. L'evento si è concluso con un messaggio di speranza e un appello alla memoria, ribadendo che il futuro è affidato alle mani dei giovani, affinché diventino portatori di questa memoria nelle generazioni future.

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