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Interviste

Nadia Romeo spiega i motivi delle sue dimissioni dalla carica

Tra le motivazioni la mancanza di lavoro di squadra e la condivisione delle progettualità da parte del primo cittadino

ROVIGO - Il Partito Democratico ha deciso di abbandonare la coalizione, una mossa che ha portato il Sindaco Edoardo Gaffeo ad annunciare le sue dimissioni, che diventeranno operative dopo la mezzanotte del 14 febbraio. Nadia Romeo, oggi ex presidente del consiglio comunale, è stata una delle prime a spiegare le ragioni di questa decisione. Il motivo principale delle dimissioni di Romeo è la perdita della maggioranza politica sulla quale era stata eletta. Con l'uscita del Pd dalla coalizione di centrosinistra, la maggioranza si è sgretolata, rendendo la sua permanenza insostenibile.

Il quartier generale del Pd, con la presenza di personalità chiave come Nello Chendi, capogruppo, Giacomo Prandini, segretario comunale, e Andrea Sivier, ha messo in luce le divergenze con il Sindaco Gaffeo e le liste civiche a lui collegate.

Nadia Romeo e Chendi hanno affermato di aver sollevato perplessità sul modo in cui il Sindaco governava la città per mesi e anni, senza essere adeguatamente ascoltati. Le critiche si sono concentrate su diverse questioni, tra cui la gestione della partita di As2, il caso Iras, il quale ha visto una sentenza sfavorevole del Tar, e la questione delle piscine. Romeo ha dichiarato che non potevano più sostenere la giunta del Sindaco, poiché ciò li avrebbe resi complici di decisioni ritenute errate.

La dichiarazione più pesante riguarda il Sindaco, definito come il "carnefice" di tutti gli errori commessi negli anni. Secondo Romeo, Gaffeo avrebbe cercato di imporre le proprie decisioni senza coinvolgere il Pd in un lavoro di squadra. Chendi ha sottolineato che il Sindaco ha chiesto le sue dimissioni nel 2019 per una battuta, evidenziando la mancanza di tolleranza. Romeo, Chendi e Prandini concludono affermando che Gaffeo non è una vittima, bensì la causa degli errori compiuti. Guardando al futuro, il Pd si prepara per le elezioni di giugno, sottolineando che non esiste centrosinistra senza il Pd e che il candidato sarà scelto alla fine in base alla capacità di formare una squadra.

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