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Circa 17mila Partite Iva di Rovigo potranno beneficiare del Concordato Preventivo

Un accordo tra i titolari e Agenzia delle Entrate per definire le imposte dovute nei successivi due anni

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ROVIGO - E' stato approvato dal Consiglio dei Ministri il 25 gennaio un nuovo strumento di collaborazione tra professionisti, imprese e fisco, che offrirà a quasi 17mila Partite Iva della provincia di Rovigo la possibilità di aderire al "concordato preventivo". Il decreto consentirà di semplificare la pianificazione fiscale e, in alcuni casi, di ridurre effettivamente l'onere fiscale. 

Secondo le elaborazioni del Centro Studi di Cna Padova e Rovigo su dati MEF Dipartimento delle Finanze – Dichiarazioni e statistiche fiscali 2021, nel rodigino potranno valutare di accedere alla misura sperimentale circa 6.700 professionisti in regime forfettario, a cui si aggiungono circa 5.900 persone fisiche con partita iva soggetti agli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA, gli ex studi di settore) ma anche oltre 2000 società di persone e oltre 2.250 società di capitali (vedi tabella a fine comunicato). Una platea vasta di soggetti i cui ricavi variano in maniera significativa a seconda delle tipologie ma che si aggiravano, nel 2021, mediamente intorno ai 183 mila euro per ciascuna impresa.

Il concordato preventivo biennale rappresenta un accordo tra i titolari di Partita IVA e l'Agenzia delle Entrate per definire le imposte dovute nei successivi due anni, permettendo al contribuente di concordare in anticipo le tasse da pagare. Una vera e propria scommessa sulla capacità del singolo imprenditore di produrre reddito: se le entrate dovessero superare la stima pattuita, come già detto, non ci saranno comunque variazioni e l'imprenditore otterrà un risparmio sulle tasse, in caso contrario la cifra da pagare sarà comunque quella concordata.

"Questa sperimentazione crediamo possa rappresentare una buona notizia per gli artigiani – commenta il presidente di Cna di Padova e Rovigo, Luca Montagnin – perché permetterà loro di sapere in anticipo quale sarà il peso delle imposte, in modo da organizzarsi al meglio ed evitare spiacevoli sorprese. Anche qualora il reddito effettivo dovesse superare la previsione dell'Agenzia delle Entrate, infatti, la normativa prevede che 'non saranno previste modifiche sul fronte del calcolo delle imposte e dei contributi dovuti'.  Il fatto di poter concordare preventivamente le imposte dovute potrebbe essere anche uno strumento utile per ridurre l'evasione fiscale, che come tutti sappiamo nel nostro Paese è una pesante spina nel fianco".

Per agevolare il processo, l'Agenzia mette a disposizione dei contribuenti dei programmi per acquisire i dati necessari all'elaborazione della proposta, con una scadenza fissata, per il 2024, al 15 giugno. Mentre gli uffici fiscali di Cna sono già pronti per dare le prime risposte alle decine di migliaia di imprenditori padovani, piccoli e medi, interessati alla misura. "L'utilità del concordato preventivo – conclude Montagnin – è evidente: da un lato semplifica le procedure e dall'altro offre all'imprenditore una prospettiva chiara sui suoi obblighi fiscali, riducendo l'incertezza e promuovendo l'adempimento spontaneo. Inoltre, l'esenzione fiscale sul reddito aggiuntivo incassato incentiva la partecipazione al programma, con la possibilità di ulteriori rinnovi in base ai dati successivi".

 

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