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CAFFE' DEC

Intelligenza artificiale, una rivoluzione da regolamentare

Parla Nicola Brutti, docente di diritto privato comparato all'Università di Padova

ROVIGO - Intelligenza artificiale e diritto. Nel format radiofonico “Caffé Dec” si è parlato di futuro e innovazione e di regole ancora a venire, con il professor Nicola Brutti, docente di diritto privato comparato all’Università di Padova, intervistato su Delta Radio.

“Per intelligenza artificiale possiamo intendere sistemi informatici in grado di simulare il pensiero umano ed effettuare operazioni con una capacità di calcolo enormemente superiore a quella dell’uomo - premette Brutti - L’avvento di questi strumenti rappresenta una svolta tecnologica epocale e come tutte le grandi innovazioni - pensiamo nel secolo scorso all’automobile - porta con sé molti benefici per il genere umano, ma anche inevitabili rischi ed effetti collaterali”.

Brutti analizza varie tipologie di AI (acronimo di Artificial Intelligence) a seconda del grado di autonomia rivestito rispetto all’azione umana: “Un braccio robotico comandato a distanza per eseguire un’operazione chirurgica è abbastanza diverso da un algoritmo capace di interagire con il medico rispondendo alle sue domande. Un’automobile senza il guidatore (driverless car) deve essere capace di prendere decisioni, anche in situazioni di pericolo inaspettate, in piena autonomia”.

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