VOCE
23.02.2024 - 08:23
Le interpretazioni della giurisprudenza e le norme dedicate spiegate dai nostri esperti di Infortunistica Stradale.
Quando ci si trova coinvolti in un tamponamento tra automobili, il cosiddetto colpo di frusta è una delle conseguenze più comuni. Apparentemente di poco conto, non deve essere sottovalutato perché, nei casi più importanti, può lasciare disturbi anche a guarigione completata.
Nel corso degli anni, si sono susseguite diverse interpretazioni della legge dedicata ai risarcimenti per colpi di frusta. La prima modifica alla norma è stata apportata dal governo Monti, con lo scopo di far calare l’entità di questo tipo di rimborsi (che sono sempre stati di gran lunga i più frequenti, quindi dispendiosi). Questa modifica stabiliva che il risarcimento spettava solamente a chi riusciva a dimostrare la presenza del danno, attraverso esami medici strumentali (come lastre, Tac o risonanze magnetiche). Però, dato che spesso le lesioni ai tessuti molli non compaiono sulle lastre o in altri esami, la quantità di risarcimenti versati è diminuita circa del 30%. Tuttavia, alcune sentenze della Cassazione e di giudici di pace locali hanno dato un’interpretazione più ampia di questa norma, a patto che il danno fosse tempestivamente accertato dal pronto soccorso. Ad esempio, nel 2016 il Giudice di Pace di Venezia ha dichiarato che gli esami clinici sono sussidiari al riscontro eseguito dal medico (che non può essere sostituito in nessun caso) e che, di conseguenza, per ottenere il rimborso potesse bastare il fatto che il medico abbia accertato il danno visivamente.
Al fine di calcolare correttamente il risarcimento, è utile sapere che i danni biologici di lieve entità come il colpo di frusta sono ritenuti dalla legge lesioni micropermanenti. Ciò vuol dire che per esse vengono assegnati fino a 9 punti di invalidità (anche se per il colpo di frusta classico si oscilla tra 1 e 2 punti), oltre al rimborso delle spese mediche sostenute.
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