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Follia omicida nel Delta<br/>ecco l'analisi del dna

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I due arti trovati a Porto Levante e Boccasette appartenevano alla stessa persona, una donna 25enne. E sono stati recisi con una sega.
Stesso dna, stesso corpo, stesso sadico omicida. Non ci sono più dubbi: le due gambe ritrovate nel delta a poche settimane di distanza appartenevano allo stesso corpo, quello di una giovane donna europea di circa 25 anni, uccisa e poi smembrata con una lama. Colpi probabilmente inferti non da una persona esperta, come ad esempio un medico, in quanto i due arti sono stati staccati nel punto dove l’osso della gamba è più resistente. Una persona esperta avrebbe praticato l’amputazione in un punto diverso.
Per ora le ricerche effettuate in diverse zone del delta hanno dato esito negativo. I cani da ricerca dei carabinieri hanno setacciato, in diversi momenti, le spiagge bassopolesane per rintracciare altri resti umani compatibili con le due gambe. Ma del resto del corpo non sono emersi elementi. E così il mistero delle due gambe resta tale.

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