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Inquilina lamentosa "sequestrata"<br/>uomo viene prosciolto dall'accusa

Rosolina Mare

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Un amministratore di condominio di Rosolina Mare è stato prosciolto dall'accusa di sequestro ai danni di una donna che si era recata nel suo ufficio per alcune lamentele.
ROSOLINA MARE - “Signora, o esce lei fuori dallo studio, o esco io!”. Esasperato dall’inquilina che non finiva più di lamentarsi per le spese relative alla piscina comune di un condominio di Rosolina Mare, un amministratore, G. F. le sue iniziali, alla fine è uscito dalla sua stanza, pronunciando più o meno queste parole.

Tuttavia, sbattendo la porta per la rabbia, di fatto ha chiuso dentro il suo ufficio la condomina petulante. Che non è riuscita più ad uscire e a “liberarsi” dalla condizione in cui l’amministratore l’aveva lasciata.

Dieci minuti buoni di panico per la signora, che alla rabbia per la spesa giudicata esosa, è diventata isterica perché non è riuscita più ad uscire dalla porta.

Finché la donna non ha chiamato i carabinieri della stazione di Rosolina Mare, che l’hanno liberata. Da qui è partita una denuncia per sequestro di persona, che la procura di Rovigo ha portato all’attenzione del giudice per le indagini preliminari Alessandra Martinelli.

Il gip, però, ieri mattina ha prosciolto l’amministratore da ogni accusa.
Tuttavia la stanza dell’amministratore era congegnata in modo che si apriva solo dall’interno e con un bottone elettronico. Non conoscendolo, ovviamente, la condomina non era riuscita a liberarsi dalla sua “prigione”.

Ma per il giudice è tutto frutto di un malaugurato equivoco, che non avrebbe retto in dibattimento.
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