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Porto Tolle rimane parte civile nel processo d'appello contro Enel

Tribunale

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La centrale Enel di Polesine Camerini

Il comune di Porto Tolle non ha revocato come deliberato in giunta l'uscita dal processo d'appello contro gli ex vertici Enel: rimane parte civile.
Rosolina è uscita dal processo Enel mentre Porto Tolle è tornata sui suoi passi e, nell'udienza di giovedì 15 settembre mattina, davanti ai giudici della Corte d’Appello di Venezia, è rimasta come parte civile contro i vertici del colosso energetico.



A differenza di quanto stabilito con la delibera del novembre 2015 con la quale si era approvato in giunta la sottoscrizione dell’accordo transattivo e tombale con Enel riguardo al processo d’appello, il comune di Porto Tolle ha cambiato idea.



C'è ancora spazio per revocare la costituzione di parte civile, almeno entro la prima delle otto udienze programmate dalla Corte d'Appello, quattro a novembre e altrettante a dicembre.



Hanno ricorso in appello Francesco Luigi Tatò e Paolo Scaroni, gli ex amministratori delegati di Enel, che furono condannati in primo grado il 31 marzo 2014 perché ritenuti responsabili qualora si fosse verificato il disastro ambientale contestato al colosso ambientale per il funzionamento della centrale termoelettrica di Polesine Camerini. A quella sentenza si era appellata pure la Procura della Repubblica di Rovigo che ha chiesto la condanna anche del terzo amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti, che venne assolto poiché il fatto nel suo caso non costituì reato.



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