Cerca

Neonato "scosso" diventa disabile, i genitori si dichiarano innocenti

In attesa della sentenza

baby shaking.jpg
Il padre, imputato per tentato omicidio e lesioni gravissime, si difende dicendo di aver rianimato il piccolo, che oggi ha 7 anni. La sentenza sul delicatissimo caso arriverà il 15 dicembre.
"Non sapevo che ci fossero episodi pregressi di scuotimento, ma quella volta io ho solo corso col bambino in mano perché non respirava più. Mi sono spiegato le lesioni perché la testa ciondolava mentre correvo. Ho anche fatto le manovre di rianimazione".
La deposizione di E. P, 36 anni, padre di un bimbo che a 4 mesi andò in coma con la sindrome del "baby shaking", e oggi imputato per tentato omicidio e (in alternativa) lesioni gravissime, insieme alla mamma, C. G, 31enne, è stato l'ultimo atto di un'udienza molto densa e importante per arrivare a una sentenza nel delicato caso avvenuto nel 2010 a Rosolina.



Secondo l'accusa furono addirittura almeno due gli episodi di "scuotimento" del bambino, che oggi ha sette anni ed è disabile. Aveva quattro mesi appena, quando il 15 febbraio del 2010 ebbe una crisi respiratoria, nella casa dove i suoi genitori vivevano insieme.



Preso dal panico e dalla disperazione, come sottolinea la difesa, il padre, assistito in aula dall’avvocato Giulia Gianese, cercò di rianimarlo con la respirazione artificiale e gli fece alcune manovre. Ma secondo il consulente della procura, sentito ieri, le lesioni provocate sono incompatibili con una manovra respiratoria errata.



Non solo, i medici dopo il fatto avvenuto nel febbraio del 2010, riscontrarono un nuova sindrome da bambino scosso nell'ottobre 2010, quando il piccolo aveva un anno. Per questo, a carico del padre, e, in concorso con lui, della madre 29enne, scattò la grave accusa per due genitori, sulla quale è chiamato a rispondere il collegio presieduto da Alessandra Martinelli e con giudici a latere Laura Contini e Gilberto Stigliano Messuti.



Il “baby shaking”, o sindrome del bambino scosso (Sbs) indica una serie di sintomi a livello cerebrale secondari allo scuotimento violento o a traumi della testa.



Oggi padre e madre non vivono più insieme e si sono rifatti una vita. Il piccolo vive con la madre. Entrambi sostengono di non aver mai scosso volontariamente il bambino. La sentenza su questo delicatissimo caso arriverà il prossimo 15 dicembre.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400