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Secche e mareggiate, i pescatori restano a terra e protestano

Forte vento sul Delta

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Forte vento e bocche quasi interrate ieri hanno mandato in fumo la giornata di lavoro di alcuni pescatori di Pila e Scardovari. La bocca di Barbamarco ha bisogno di un intervento di dragaggio.
Barche ormeggiate nel porto e giornata e di lavoro andata in fumo ieri per i pescatori di Pila e Scardovari.



Il forte vento di Bora che soffiava da nord-est ha impedito alle barche di prendere la via del mare: cavalcare le onde sarebbe stato troppo pericoloso.
E per i prossimi giorni le prospettive non sembrano essere migliori: se le raffiche di vento non cesseranno, i pescatori rischiano, infatti, di restare a braccia incrociate per tutta la settimana.



Il meteo avverso, oltre a rappresentare un problema di per sé, ha messo il dito in una piaga che già da qualche tempo preoccupa i pescatori: la scarsa profondità della bocca di Barbamarco.



La bocca è a rischio interramento a causa della sabbia trasportata dalle forti mareggiate. Un pericolo che andrebbe scongiurato con un intervento di dragaggio, in modo tale da aumentare la profondità del canale, permettendo, quindi, alle barche di transitare senza problemi. Invece al momento i pescatori devono fare i conti con il rischio di incagliarsi e di danneggiare la chiglia, restando a terra per giorni.



Naturale allora che fiocchino le proteste e le richieste di risanamento delle due dighe poste a guardia della bocca di Barbamarco, ormai incapaci di trattenere la sabbia proveniente dal Po di Tramontana.


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