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Pesca di frodo, il Polesine schiera in campo i vigilantes volontari

La proposta

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Sono 35 i pescatori polesani che hanno chiesto alla Provincia di poter sorvegliare gli argini. Palazzo Celio ha accolto la proposta organizzando un corso di formazione.
Contro i predoni dei fiumi scendono in campo i vigilantes volontari. Sono 35 i pescatori polesani che hanno chiesto a Palazzo Celio di poter vestire i panni delle guardie giurate per combattere un fenomeno che sta devastando fiumi e canali.



La pesca di frodo, praticata soprattutto da bande di predoni provenienti dall'Europa dell'Est mette a repentaglio l'intero ecosistema fluviale, provocando danni gravissimi. I veri appassionati di pesca hanno deciso quindi di formare un quadrato compatto contro chi usa metodi criminali come l'elettroshock e le reti a strascico lunghe chilometri, offrendosi di sorvegliare gli argini in modo da scongiurare le incursioni.



Una proposta accolta volentieri dalla Provincia, che ha programmando un corso di sei incontri per formare i nuovi vigilantes e fornire loro le conoscenze necessarie a sostenere l'esame di abilitazione, in cui le aspiranti guardie giurate dovranno dimostrare di saper redigere correttamente un verbale amministrativo per violazioni in materia di pesca.



Pur non facendo parte delle forze dell'ordine o della polizia giudiziaria, le nuove "sentinelle degli argini" potranno infatti controllare chi getta le reti e scrivere verbali in caso di irregolarità.


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