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Piazza a battesimo in grande stile a Taglio di Po

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Ieri la festa del 25 aprile è coincisa con l’inaugurazione dei lavori appena conclusi. Un’area pedonale “piena di gente, come la sognavo da bambino”, ha sottolineato Marangoni.
Tra lo sventolio di bandiere tricolori, nella nuova Piazza IV Novembre vestita a festa per la sua inaugurazione ufficiale, presenti il sindaco Francesco Siviero, tutta la giunta comunale, il comandante dei Carabinieri Vito Castellano e della Polizia Locale Maurizio Finessi, il generale americano Richard Tabor, cittadino onorario di Taglio di Po, l’onorevole Diego Crivellari, il consigliere regionale Graziano Azzalin e il presidente del Consvipo Angelo Zanellato.



A seguire, deposizione delle corone ai Monumenti ai Caduti, sottolineata dalle suggestive note del Silenzio, intonate dalla tromba di Alessio Rocchi, e discorso del primo cittadino, che ha esordito sottolineando il significato del 4 Novembre e del 25 aprile e di cosa ci hanno lasciato quelle persone, i cui nomi troviamo scritti sulle lapidi.


Ci hanno trasmesso i valori della democrazia e della libertà, ci hanno dato delle fondamenta- ha proseguito Siviero- su cui costruire la nostra casa, l’Italia.



E l’abbiamo costruita mattone su mattone, affrontando tante sfide, senza chiuderci a riccio e senza metterci il lenzuolo sulla testa come fanno i bambini, ma in nome dell’unità. Ed è per questo che ora come allora, 72 anni fa, dire Viva l’Italia non sia qualcosa di nazionalista, ma è da ricordare tutti i giorni e da portare nel cuore. Solo come nazione riusciremo a dare le risposte alle sfide che ci aspettano”.



Quindi si è passati all’altra cerimonia, quella del taglio del nastro della nuova Piazza IV Novembre, effettuato dal sindaco affiancato dall’ultranovantenne combattente e reduce Luigi Schibola, dalla Giunta, dai responsabili dell’ufficio tecnico e dalla progettista Tania Crepaldi.




“Vedo la piazza gremita come sognavo da bambino- ha detto l’assessore ai lavori pubblici Davide Marangoni. Siamo orgogliosi di quest’opera: il progetto è stato complicato, ma il principio ispiratore è stato il pedone che circola. E proprio per renderla un’area pedonale, usufruibile, ne abbiamo modificato la viabilità”.

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