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Riaperto lo scanno di Goro, le coltivazioni di vongole sono salve

Delta

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L'intervento urgente, dopo il caldo delle ultime settimane, ha impedito il ripetersi di una morìa a causa dell'anossia simile a quella del 2015/2016. Ed ora saranno scavati tre canali.
Lo Scanno di Goro (detto anche lo Scannone), nel Delta ferrarese proprio al confine con il Polesine, è stato riaperto e gli allevatori di vongole possono così tirare un sospiro di sollievo.



Il caldo dei giorni scorsi aveva destato non poche preoccupazioni, riportando con la mente agli anni in cui in questo periodo dell'anno, si era registrata una moria di vongole molto alta a causa dell’anossia.



La Sacca di Goro è praticamente chiusa e le correnti tendono a portare e ad accumulare sabbia proprio all’ingresso impedendo il ricircolo d’acqua.



Lo Scanno è una barriera di sabbia di circa 8 chilometri che si estende dalla bocca del Po di Goro verso il Lido di Volano.

I pescatori si erano anche autotassati pur di riaprire il passaggio dell’acqua.
Adesso i lavori nella Sacca prevedono lo scavo di tre canali con la draga messa a disposizione dalla provincia.

Soddisfazione è stata espressa dal Copego (Consorzio pescatori di Goro) che conta su 566 soci.
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