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Assemblea tesissima con il prefetto, ma i profughi arriveranno

Taglio di Po

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I cittadini si presentano in massa in Sala Europa per dire "no, non li vogliamo". Ma la decisione è stata presa e, carte alla mano, verrà fatta rispettare.
Tanta gente, assiepata anche fuori dalla sala.



Taglio di Po quei profughi nell'hotel Mancin, sulla Romea e a poca distanza dal centro del paese, proprio non li vuole ospitare.



Lo ha detto chiaramente il consiglio comunale con una mozione all'unanimità. E lo hanno ribadito i cittadini nel corso di un incontro in Sala Europa a tratti molto teso, come non se ne sono visti negli ultimi tempi.



Il prefetto Enrico Caterino, che ancora una volta ha scelto di presentarsi in prima persona di fronte ai cittadini, ha difeso la propria scelta, dal punto di vista formale e sostanziale. C'è un contratto e l'invio dei profughi a Taglio di Po è indispensabile per alleggerire la struttura di Cavanella Po, attualmente sovraffollata.



Il paese non vuole i profughi. Volano anche parole grosse, ben oltre il lecito. Ma ci sta, in un clima tesissimo.



Il sindaco Siviero, sapeva e non ha detto? L'opposizione attacca. Il prefetto spiega: no, il sindaco ha saputo solo negli ultimi giorni.



Presto a Taglio di Po arriveranno i 50 profughi destinati all'hotel Mancin. E questa, al momento pare proprio l'unica certezza.
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