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Fuochi incrociati contro la pesca di frodo

L'operazione

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Fiorenza Maffei, a capo della divisione Anticrimine e Stefano Alfieri, a capo della tenenza della Guardi di Finanza di Adria

Un buon risultato per l'economia del Delta: le indagini della Guardia di Finanza e della polizia hanno portato all'emissione di misure preventive contro i pescatori di frodo. Otto gli avvisi orali.
Operazione congiunta della Guardia di Finanza e della polizia contro la pesca di frodo. Sono otto le persone colpite dal provvedimento dell'avviso orale emesso dal questore di Rovigo.



Tutti pescatori professionisti, che però esercitavano la loro attività in modo illecito usando reti vietate oppure pescando in luoghi non consentiti. Sette di loro sono rumeni, uno invece italiano.



Tutto è iniziato nei mesi scorsi, quando le Fiamme Gialle della tenenza di Adria hanno trovato grosse quantità di pescato privo dell'autorizzazione per lo stoccaggio e non conservato in modo corretto.



Da lì i controlli si sono trasformati in verifiche fiscali per accertare il volume di prodotti ittici trafficati in modo irregolare, danneggiando non solo le casse dello stato ma anche l'economia del Delta. Nell'operazione "Siluro" sono finite quindi sei aziende localizzate nel Medio e Basso Polesine e specializzate nella pesca e nella lavorazione di prodotti ittici.

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