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Sequestrate nel Delta ferrarese due tonnellate di droga dirette in Veneto

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E' il più clamoroso sequestro di droga degli ultimi anni, e rientra nella "top ten" di sempre dei colpi messi a segno dalle forze di polizia nel contrasto al traffico di stupefacenti.



E' il più clamoroso sequestro di droga degli ultimi anni, e rientra nella "top ten" di sempre dei colpi messi a segno dalle forze di polizia nel contrasto al traffico di stupefacenti.



Parliamo di oltre due tonnellate di marijuana sequestrate martedì sera (17 ottobre) dai carabinieri nella zona dei lidi di Comacchio.



E dire che il sequestro, questa volta, è arrivato "per caso", durante un controllo contro il bracconaggio e la pesca di frodo.



Ed è stato proprio durante questo servizio che i militari di Ravenna (in trasferta nel Delta ferrarese proprio perché sulle tracce di alcuni bracconieri) si sono imbattuti in due furgoni sospetti. Solo che al loro interno invece che le solite reti da pesca c'erano 90 pacchi contenenti 2.041 chili di marijuana e 10 chili di hashish, per un valore sul mercato di gran lunga superiore ai 20 milioni di euro.



I mezzi erano nascosti a Lido di Spina, nella boscaglia fra due stabilimenti balneari e a due passi dalla Romea.




Alla vista dei militari i conducenti dei due mezzi hanno tentato la fuga ma i carabinieri, supportati di militari di Comacchio hanno dato vita ad un inseguimento che si è concluso in un camping chiuso (dopo avere divelto la recinzione) con i fuggitivi che si sono dati alla fuga a piedi.



Fuga che per uno di loro è durata poche ore. Al mattino, infatti, a poche centinaia di metri dal campeggio, è stato fermato un ragazzo sporco, con residui di sabbia bagnata addosso e graffiato come se avesse percorso strade piene di arbusti e rovi.



In manette un 19enne albanese, R.R, irregolare in Italia.



Il giovane – nativo di Valona, porto importante per il traffico di stupefacenti dall’altra parte dell’Adriatico – rappresenta “l’ultimo anello della catena” di un’organizzazione molto più grande che traffica ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti via mare. I pacchi, infatti, sono stati trovati ancora umidi, sporchi di sabbia, legati con una corda, marchiati con lettere e simboli, e dentro ognuno di essi era presente un galleggiante per superare a pelo d’acqua la tratta dall’Albania.



Gli inquirenti ipotizzano che il carico fosse stato appena prelevato sulla costa e fosse di passaggio per raggiungere il mercato veneto.

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