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Sessanta profughi asserragliati in un vecchio albergo

La rivolta

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Foto grazie a La Nuova Venezia

Sta succedendo in queste ore a Sant'Anna di Chioggia, proprio sul confine con il Polesine. La protesta è esplosa dopo l'intervento della polizia per sedare una rissa.
La rivolta dei profughi questa volta è arrivata veramente alle porte del Polesine.



Una sessantina di profughi è asserragliata da ore all'interno del Vecio Bragosso, a Sant'Anna di Chioggia, proprio sul confine con la provincia di Rovigo.



E la tensione, in queste ore, è tornata altissima dopo quella che nelle passate settimane si era registrata a Cona ([url"Leggi l'articolo"]https://www.polesine24.it/Detail_News_Display/Rovigo/chiude-conetta-1-100-profughi-in-libera-uscita[/url]).



Dalle prime ore di questa mattina (giovedì 7 dicembre) i richiedenti asilo hanno dato vita a una protesta pubblica e clamorosa dopo che nella notte a causa di un diverbio scoppiato all'interno della struttura, era stata chiamata la polizia per calmare gli animi.



Un intervento non gradito, che ha fatto scattare la rivolta, con i richiedenti asilo asserragliati - come detto - all'interno della struttura, che impediscono a chiunque di entrare.



Il vice prefetto di Venezia è sul posto per cercare di trovare una soluzione.



Il sospetto è che la protesta fosse preparata da tempo, visto che i richiedenti asilo hanno anche fatto circolare subito dopo un video in cui denunciano quelle che, a loro dire, sono le condizioni "disumane" in cui sono costretti a vivere.
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