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Pesca abusiva: un milione di euro di redditi non dichiarati

Guardia di finanza

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Verifiche fiscali in quattro ditte riconducibili a cittadini di origine rumena che svolgevano anche la raccolta abusiva di rottami ferrosi.
Adesso è la volta delle contestazioni fiscali. Dopo l’operazione di alcuni mesi fa diretta a contrastare il fenomeno della pesca abusiva nel Po, sulla base degli elementi raccolti al momento degli accessi nelle aziende controllate le fiamme gialle della tenenza di Adria hanno avviato verifiche fiscali che hanno trovato conclusione nei giorni scorsi.



Si tratta in particolare di quattro verifiche fiscali rivolte ad altrettante ditte riconducibili a cittadini di origine rumena che svolgevano abusivamente e parallelamente anche la raccolta e vendita di rottami ferrosi.



Tutte le ditte verificate sono risultate sconosciute al fisco non avendo mai presentato alcuna dichiarazione ad eccezione di una che comunque presentava dichiarazioni risibili. Nel complesso le verifiche concluse hanno permesso di recuperare a tassazione circa un milione di euro di redditi non dichiarati.



Una delle imprese verificate, oltre a esercitare la pesca direttamente, è risultata essere una sorta di “centro di raccolta” per gli altri pescatori della zona curando l’immagazzinamento e successivamente la rivendita del pescato in forma abusiva.
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