“No al fascismo”. E scoppia la bagarre in consiglio comunale a Taglio di Po: l’opposizione lascia l’aula dopo la lettura dell’ordine del giorno.
La minoranza “Per Taglio di Po uniti con Layla Sindaco” abbandona, seppur momentaneamente, l’emiciclo dell’aula consiliare, con il dichiarato intento di non partecipare al voto sull’ordine del giorno Contro fascismo e neofascismo, passato quindi con i soli voti della maggioranza.
È accaduto lunedì sera, nel corso della seduta del consiglio comunale di Taglio di Po che, tra i punti in discussione, presentava il suddetto documento proposto dal Circolo Pd di Taglio di Po tramite la consigliera di maggioranza Sara Ruzza, e nel quale si chiedeva, tra l’altro “una presa di coscienza affinché nel territorio comunale si escluda qualunque tipo di manifestazione e/o propaganda, di organizzazioni o altri soggetti che si ispirano al fascismo o al nazifascismo, arrivando anche a negare l’autorizzazione ad occupare il suolo pubblico”, e inoltre “di voler impegnare tutto il consiglio comunale e l’intera amministrazione di Taglio di Po a individuare le forme e le modalità migliori per il mantenimento della memoria storica della Resistenza e delle origini antifasciste della Repubblica Italiana con iniziative culturali in collaborazione soprattutto con l’Istituto comprensivo e quindi rivolgendoci in particolare ai giovani” e nel contempo, preso atto che il proliferare di questo fenomeno trova terreno fertile nel disagio economico e sociale, nella mancanza di lavoro, e in generale nel malessere dei cittadini, individuare percorsi di welfare che possano contrastare questo disagio”.
In verità, le critiche della minoranza sono scaturite immediatamente dopo la lettura dell’ordine del giorno: a dare fuoco alle polveri, la capogruppo Layla Marangoni che, dopo i chiarimenti chiesti sulla data di presentazione dello stesso, ha detto: “È vergognoso che altre due interrogazioni della minoranza, benchè presentate prima, siano state ignorate. E poi ci sono già leggi che vietano la ricostituzione del partito fascista. Di che abbiamo bisogno? Peraltro, il testo dell’odg è stato scopiazzato da internet. Non voglio parlare di un argomento politico in questa sede e del documento non voglio neanche discutere. Ribadisco il nostro voto contrario e considero il fascismo morto”.
A seguire, gli interventi dei consiglieri dello stesso schieramento: Silvia Ricchi ha chiesto di ritirare il punto all’ordine del giorno, “per evitare di dividersi”; e Renato Pregnolato: “ Se la consigliera Sara Ruzza - queste le sue parole - avesse proposto questo odg e lo avesse fatto consultando l’intero consiglio comunale, sarei stato io il primo a proporre e ad apportare modifiche per approvarlo, ma questo è un ordine del giorno del Pd di Taglio di Po, lo stesso partito che a livello nazionale, in riferimento ai recenti fatti di Macerata, ha invitato a non partecipare a una manifestazione antifascista. L’odg, se fosse approvato, creerebbe un precedente e da domani tutti i partiti sarebbero legittimati a proporne uno”. E ancora: “Forme di autoritarismo esistono ancora, ma il Pd si fa campagna elettorale. Non chiedeteci di votare un ordine del giorno del Pd perché il consiglio comunale non è la sede adatta. Noi non partecipiamo al voto”.
L'articolo completo si trova nella "Voce" di mercoledì 21 febbraio.
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