VOCE
POLESELLA
25.06.2020 - 15:19
Dopo 77 anni, si riaccende la fiamma del ricordo di un giovane polesellano morto in Russia con l’Armir. Grazie alla tenacia del nipote Alprimide Zagato, la piastrina metallica di riconoscimento dello zio Paolino Zagato, classe 1922, è giunta giovedì mattina in Comune a Polesella, dove simbolicamente c’è stato l’incontro tra lo stesso Alprimide e il sindaco Leonardo Raito, entrambi visibilmente emozionati nel leggere la lettera accompagnatoria che da Taranto sede dell’Associazione “Armir, il ritorno dall’oblio” la coordinatrice Enia Accettura aveva spedito al sindaco della municipalità rivierasca.
Paolino Zagato, figlio di Attilio e di Giovanna Bolzani, svolgeva il lavoro di calzolaio quando venne chiamato alle armi e spedito il Russia, aggregato all’11mo reggimento artiglieria di corpo d’armata alpino, fu catturato a fine gennaio 1943 a Olikawaltz, durante la drammatica ritirata seguita alla seconda battaglia difensiva sul Don. Il nipote Alprimide ha raccontato al sindaco le lettere dello zio, quelle di un giovane pieno di speranze partito per la guerra con rassegnato spirito di servizio, attento alla famiglia, che vide poi mutare il tono delle missive a causa delle sofferenze della guerra, dell’assenza di cibo, del freddo terrificante degli inverni russi.
La piastrina di riconoscimento, ancora in buono stato di conservazione, è stata reperita nel 2018 da alcuni ricercatori italiani a Voronezh, nella regione Voronezhskaya, e la ricostruzione dell’Associazione lascia pensare che la morte possa essere riconducibile alle terribili marce di spostamento dei prigionieri, in zone in cui si toccavano i 40 gradi sotto zero.
Il sindaco Leonardo Raito ha voluto partecipare alla commozione della famiglia: “un nostro giovane concittadino disperso quasi 80 anni fa torna simbolicamente a casa attraverso la sua piastrina di riconoscimento, che potrà essere deposta vicino ai suoi famigliari. È un momento commovente anche per chi, come me, rappresenta una comunità che fu profondamente colpita dal dramma della guerra, in cui perirono decine di giovani polesellani. Ringrazio di cuore il nipote Alprimide, per l’impegno che ci ha messo e per aver deciso di condividere un momento così toccante e intimo e mi prendo l’impegno di onorare Paolino in una apposita cerimonia con le associazioni combattentistiche. Ringrazio di cuore anche la presidente dell’associazione “Armir, il ritorno dall’oblio” per la sua lettera. Tenere viva la memoria di chi ha perso la vita nel più drammatico conflitto del novecento di aiuta, qualora ce ne fosse ancora bisogno, ad apprezzare di più i valori della pace e della democrazia”.
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