VOCE
CORONAVIRUS IN ITALIA
02.11.2020 - 12:50
"La richiesta di intervenire oggi segue la mia precedente interlocuzione con i presidenti delle camere in cui chiedevo di individuare le modalità migliori per avere un confronto anche immediato con il Parlamento in questa emergenza. Il pieno coinvolgimento di tutte le forze politiche è fondamentale. L'evoluzione del quadro pandemico necessita di prendere misure subito. Ascolterò con la massima attenzione e preannuncio la mia massima disponibilità all'ascolto a prendere in considerazione ogni proposta anche dell'opposizione", comincia così il discorso del premier Giuseppe Conte che ha illustrato alla Camera il nuovo Dpcm la cui firma è attesa tra questa sera e domani.
"Il quadro epidemiologico è critico. La pandemia corre in tutto il continente europeo e richiede nuove restrizioni di settimana in settimana. L'Europa all'interno di un quadro complesso generale è tra le più colpite dall'urto della seconda ondata. Nelle ultime due settimane la maggior parte dei paesi europei ha fatto registrare una aumento di 250 contagi ogni 150mila abitanti. Nelle ultime settimane sono aumentati i tantissimo ma siamo ancora alla metà dei casi di altri paesi come Francia e Spagna. Comunque i casi sono raddoppiati. A ieri in Italia si registravano 378mila contagiati, il 94% in isolamento domiciliare mentre 18mila 962 sono ricoverati, 1939 sono in terapia intensiva. Sono poco più della metà dei posti letto forniti dalla protezione civile. In totale sono oltre 9mila i posti di terapia intensiva, ma ne abbiamo ancora 1789 da distribuire. L'aumento dei contagi è anche dovuto ad una aumentata capacità di testing. Questi dati confermano che c'è una rilevante differenza rispetto alla prima ondata - continua il Premier in Parlamento - Oggi abbiamo anche maggior capacità di combattere la pandemia. Registriamo un costante aumento dei ricoveri negli altri reparti come la subintensiva, malattie infettive ecc. Ecco perché la scorsa settimana abbiamo sottoscritto un accordo con i medici di medicina generale per i test che permette di curare i pazienti a domicilio e alleggerire gli ospedali. In caso di scenario particolarmente avverso potremmo disporre di personale medico militare".
"Nonostante gli sforzi l'evoluzione dell'epidemia risulta molto preoccupante, secondo i parametri stabiliti va verso uno scenario di tipo 4, si conferma un quadro epidemiologico grave con specifiche criticità in molte regioni. 11 regioni sono classificate a rischio elevato o molto elevato di trasmissione non controllata. Si preannuncia il superamento per la prima volta della soglia critica di occupazione negli ospedali ed esiste l'alta probabilità che in 15 regioni si superino le soglie limite. Alla luce dell'ultimo report elaborato siamo costretti ad intervenire con ulteriori misure più stingenti necessariamente modulate sulle differenti situazioni territoriali. Saranno misure perse in proporzionalità e adeguatezza modulati e differenziati sui modelli di rischio dei territorio. Sulla base di criteri scientifici oggettivi predefiniti introduciamo quindi un regime differenziato".
"Non ci dobbiamo meravigliare che si usino restrizioni e adeguamenti delle stesse a seconda della criticità. Se mettessimo un regime indifferenziato otterremo duplice risultato negativo: imporre misure irragionevolmente restrittive dove non è necessario e non interverremo adeguatamente dove necessario. A tal fine il prossimo Dpcm individuerà tre aree con tre scenari di rischio. Con ordinanza del ministero della salute si individuano le Regioni che "finiranno" nelle diverse aree a seconda dei parametri oggettivi di rischio. Per l'intero territorio nazionale intendiamo intervenire con alcune specifiche misure che contribuiscono a rafforzare il piano di contenimento del contagio già in corso. Pensiamo alla chiusura nei giorni festivi e prefestivi dei centri commerciali ad eccezione di negozi alimentari, farmacie, tabacchi ed edicola all'interno degli stessi. La chiusura dei corner di scommesse e videogiochi. Chiuderanno anche musei e mostre e riduzione al 50% dei limiti di capienza dei mezzi pubblici, limiti di spostamenti da e verso regioni a rischio salvo lavoro, salute e necessità. Limiti alla circolazione delle persone nella fascia più tarda. E la possibilità che le scuole secondarie di secondo grado possano passare alla didattica a distanza al 100%".
"Capiamo la frustrazione, la rabbia e lo smarrimento della cittadinanza lo comprendiamo e siamo coscienti delle profonde ripercussioni che le restrizioni avranno sull'economia ma ribadisco che tanto più saremmo efficaci nel combattere l'aumento della curva dei contagi tanto prima potremmo ridurre la stretta sull'economia. Stiamo lavorando ad altri ristori. Questa è la terza crisi negli ultimi 15 anni e oggi possiamo imprimere una vera svolta a differenza delle passate crisi. Restiamo uniti in questo momento così difficile".
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