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CORONAVIRUS IN ITALIA

Sospiro di sollievo, Veneto non arancione, criticità minima

Lo ha detto Conte

Conte

Una situazione critica, l'ha definita il premier Giuseppe Conte, nel rivolgersi alla nazione, nella serata di mercoledì 4 novembre. "La media nazionale dell'indice di Rt è di 1,7 - ha detto - I numeri complessivi sono in costante aumento e molte Regioni già nelle prossime settimane potrebbero superare la soglia critica nei reparti di terapia intensiva, ma anche nei reparti non critici". Da qui la decisione di misure gradate a seconda delle tre fasce nelle quali sono state inserite le Regioni, a seconda del livello, crescente, di criticità legata al contagio: fascia verde (o gialla), fascia arancione e fascia rossa.  Una premessa chiara per spiegare le misure restrittive contro il contagio da coronavirus. Queste misure resteranno in vigore sino al 3 dicembre.

Il premier ha anche annunciato un decreto legge che disporrà ulteriori ristori immediati per quelle attività che dovranno sospendere il lavoro. "Gli importi - ha assicurato il presidente del consiglio - verranno addebitati direttamente sul conto corrente".

Importante sottolineare che la classificazione delle Regioni decisa in serata non sarà un dato statico, ma potrà variare al variare del contagio, con spostamenti e nuove collocazioni delle Regioni attuate con ordinanza del ministro della Salute.

"Misure uniche su tutto il territorio nazionale ha proseguito Conte - non sarebbero efficaci nelle zone in cui la situazioni è grave e, al contrario - troppo pesanti per quelle laddove la situazione è meno grave". Tutte le misure entreranno in vigore alla mezzanotte della notte tra giovedì 5 e venerdì 6 novembre, in modo da dare tempo a cittadini ed esercenti di organizzarsi.

Al Veneto è stato associato un livello di criticità minimo, verde o giallo che dir si voglia. Questo significa che saranno in vigore unicamente le misure restrittive minime previste per tutto il territorio nazionale, senza alcun aggravio. Un grande sospiro di sollievo per gli esercenti, dal momento che resteranno aperti bar e ristoranti. Una collocazione in zona arancione avrebbe significato, al contrario, la chiusura per tutta la giornata, tutti i giorni.

Le regole uniformi in tutto il Paese. La didattica a distanza sarà al 100% per le scuole superiori (mascherina obbligatoria per le classi in presenza), i centri commerciali saranno chiusi nel weekend e nei festivi, saranno chiusi i musei, le sale bingo, giochi e scommesse, i mezzi pubblici potranno essere utilizzati sino al 50% della capienza e ci sarà un coprifuoco dalle 22 alle 5. Potrà essere disposta la chiusura di strade o piazze per evitare assembramenti. 

Zone rosse. Sospesa l'attività di bar, pub, ristoranti, gelaterie, consentita la consegna a domicilio e l'asporto sino alle 22. Chiusi anche i negozi. Restano aperti invece i parrucchieri. Solite eccezioni per autogrill, ospedali e aeroporti. Didattica a distanza anche in seconda e terza media. L'attività motoria sarà possibile unicamente nei pressi della propria abitazione, la attività sportiva si potrà fare solo all'aperto e solo in forma individuale. Sono previsti blocchi agli spostamenti in ingresso e in uscita, ma anche alla mobilità tra Comuni. Vengono inserite in questa fascia Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle D'Aosta.

Zone arancioni. Anche qui è prevista la chiusura dei locali (non dei negozi), mentre la didattica in presenza potrà avvenire sino alla terza media. Sono previsti blocchi alla mobilità, anche tra Comuni. Vengono inserite in questa fascia Puglia e Sicilia.

Zone verdi (o gialle che dir si voglia). Qui si applicano unicamente le disposizioni uniformi su tutto il territorio nazionale. Vengono inserite in questa fascia tutte le Regioni restanti. Veneto compreso.

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Commenti all'articolo

  • diduve

    04 Novembre 2020 - 21:08

    Sollievo si'... Mano male :-|

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