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BADIA POLESINE

Interdittiva antimafia, sospesa una attività in città

Clamorosa decisione della Prefettura

Maddalena De Luca: "La sicurezza va conquistata e garantita"

Il prefetto di Rovigo Maddalena De Luca

Come scritto in anteprima dalla “Voce”, sul giornale di domenica, un’attività commerciale dell’Alto Polesine è stata colpita da una interdittiva antimafia e per questo l’attività è stata temporaneamente sospesa. E' accaduto, in particolare a Badia Polesine.

L’atto amministrativo è stato emesso dalla prefettura di Rovigo. L’interdittiva antimafia è un provvedimento, un atto amministrativo particolare, che riguarda sia la persona, sia l’attività connessa alla persona. Ha sostanzialmente lo scopo di tutelare l’economia, intesa come economia legale e corretto funzionamento dei rapporti di mercato, oltre che la pubblica amministrazione, da imprese che possano essere oggetto di infiltrazione o di tentativi di infiltrazione della mafia o più in generale della criminalità organizzata.

Non è - doveroso precisarlo - un elemento che entra in un procedimento penale, ma è da questo completamente distinto e non lo presuppone in alcun modo.

Contro l’interdittiva antimafia è ammessa l’impugnazione di fronte al Tar e poi al Consiglio di stato. In particolare, la vicenda in questione ha una genesi piuttosto particolare. Sarebbe stata, infatti, la titolare a rivolgersi alla Prefettura, domandando di essere iscritta alla white list, ossia all'elenco di quegli imprenditori con i quali è certificato che la pubblica amministrazione possa rapportarsi senza problemi, risultando loro e le loro attività estranee a rischi di infiltrazione. In realtà, l'esito sarebbe stato l'opposto, portando invece all'emissione della interdittiva antimafia che, ora, potrà essere impugnata, come qualunque atto amministrativo.

In passato, una differente interdittiva, emessa da altra Prefettura, aveva riguardato altre aziende e altre persone, con legami familiari, però, con la protagonista di questa vicenda questa vicenda. Informato dell'accaduto, il sindaco Giovanni Rossi si dimostra estremamente cauto, alla luce della delicatezza della vicenda: "So dell'accaduto, aspettiamo che la procedura faccia il proprio corso", si limita a commentare.

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