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CORONAVIRUS IN POLESINE

Aveva parlato commosso dopo l'arrivo dei vaccini, insultato l'infermiere del covid hospital di Trecenta

Le parole di un medico che lavora nello stesso reparto: "Folle, sarebbe giusto limitare queste persone, fanno il male della comunità"

"Regione accusata di epidemia colposa, si faccia chiarezza sui dispositivi di sicurezza"

"Ho letto con commozione l’articolo con l’intervista all’infermiere della rianimazione Covid19 dell’Ospedale di Trecenta. Purtroppo ho anche letto vari incredibili commenti sulla pagina Facebook. Non sta a me prendere le difese del Sig. Bombonato, è in grado di farlo da solo. Però, essendo lui un infermiere del mio stesso Servizio, ed essendo lui coordinatore infermieristico della rianimazione Covid dove io lavoro, e poiché con lui collaboro strettamente da svariati anni, le offese che gli sono state rivolte è come se fossero state rivolte anche a me", scrive Francesco Crestani, Medico Chirurgo Specialista in Anestesia e Rianimazione.

"Qui non si tratta di ignoranza, che di per sé sarebbe anche scusabile. Ormai esistono, riguardo il problema Covid, fonti scientifiche, razionali, ma anche chiare e divulgative, ove informarsi, basta cercare su Internet, e gli autori di quei commenti usano internet. Quindi si tratta di ignoranza voluta, e questo è deprecabile. La famosa legge sulla stupidità di M. Cipolla dice che uno stupido con le sue azioni fa non solo male agli altri, ma lo fa anche a sé. In questo caso quei commentatori non solo fanno danno ad altri insultandoli, ma al contempo, agendo contro il Servizio Sanitario che si cura anche di loro e dei loro cari, fanno del male contro se stessi".

"Un detto comune per indicare un’azione odiosa è “sparare contro la Croce Rossa”, mutuato dal linguaggio bellico ove indica gli attacchi ad ambulanze ed ospedali del nemico. Ma qui ci troviamo di fronte a persone così furbe da “sparare contro la Croce Rossa” del proprio esercito! Qui non si tratta di libertà di pensiero. I sistemi biologici, e l’uomo stesso tra questi, procedono, come ricorda spesso Piero Angela, per premi e punizioni. Giuste sanzioni sono previste contro coloro che con i loro comportamenti favoriscono il contagio da Covid. Poiché questi commentatori creano sfiducia e dubbi sull’operato del Servizio Sanitario pubblico, inficiando almeno in parte la sua attività, penso che bisognerebbe pensare di intervenire attivamente per impedire le azioni di questi “leoni da tastiera”. Ne va della vita e della salute di noi tutti".

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