VOCE
PALAZZO ROVERELLA
04.03.2021 - 11:07
Ultimissime battute per la grande mostra su Marc Chagall al Roverella. Ancora un pugno di giorni e venerdì 12 (l’ultimo giorno di apertura sarebbe stato domenica 14 marzo ma il DPCM in vigore dispone la chiusura nei weekend) la mostra promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, in collaborazione con il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi, chiuderà definitivamente i battenti.
Pochi giorni a fronte di un fiume di persone che vorrebbero visitarla. Proroghe ulteriori non se ne possono prevedere; il numero di visitatori che, per ogni fascia temporale, che possono entrare al Roverella è strettamente contingentato a seguito della normativa di contenimento del Covid. L’unica soluzione per rispondere alle centinaia di richieste di chi chiede di ammirare Chagall, è stata individuata nella proroga dell’orario. Decisione che la Fondazione ha già assunto e che consentirà, nell’ultima settimana di apertura della mostra, ovvero da lunedì 8 a venerdì 12 marzo, di accogliere il pubblico sino alle 21. Tutti i giorni. Tenendo conto del tempo richiesto da una normale visita, il visitatore avrà comunque modo di rientrare a casa entro tempi compatibili con le norme in vigore.
Nel frattempo si scaldano i motori per “Vedere la Musica. L’arte dal Simbolismo alle Avanguardie” che si potrà ammirare al Roverella dal primo aprile al 4 luglio. A cura di Paolo Bolpagni, proporrà il racconto di relazioni, intrecci e corrispondenze tra l’elemento musicale e le arti visive. A partire dall’affermazione, alla fine del XIX secolo, in tutta Europa, di un filone pittorico ispirato alle opere di Richard Wagner. Nel 1902 la Secessione di Vienna dedica una mostra a Ludwig van Beethoven. Con l’arrivo delle avanguardie, poi, soprattutto dagli anni Dieci del Novecento, i suoni di Johann Sebastian Bach diventano modello e paradigma per la pittura di Vasilij Kandinskij, Paul Klee, Frantisek Kupka, Félix Del Marle, Augusto Giacometti e molti altri.
E via via, passando per il Cubismo, il Futurismo, il Neoplasticismo, fino al Dada e al Surrealismo, la musica si conferma un riferimento assoluto, divenendo centrale in Kandinskij e Klee, non meno che per altri protagonisti delle avanguardie europee. Esempi emblematici di questa “fusione delle arti” creano una mostra-spettacolo di assoluto fascino. Un altro appuntamento imperdibile di una sede espositiva che si è conquistata autorevolezza e attrattività a livello nazionale.
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