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PORTO VIRO

"Da oggi in cielo c'è un grande pompiere"

Uno straziante, ma splendido ultimo saluto per Paolo Franzoso, 53 anni, vigile del fuoco

Il “silenzio”, suonato dalla tromba dei vigili del fuoco, mentre il drappello dei pompieri era sull’attenti. E le sirene dei mezzi che urlavano al cielo il dolore dell’addio e l'amore per tanti anni passati fianco a fianco.


Poi, una commovente cerimonia e tanti ricordi pieni di amore, ammirazione e dolore. C'era tantissima gente, dentro e fuori la chiesa di Ca' Cappellino, a Porto Viro, per dare l'addio a Paolo Franzoso, 53 anni, residente a Porto Viro, vicecapodistaccamento dei vigili del fuoco di Comacchio.

Un pompiere forte e appassionato, divenuto sindacalista per tutelare i colleghi, ma sempre in prima linea anche sul lavoro. Delegazioni di pompieri sono arrivati da tutto il Veneto e da tutta l'Emilia Romagna, per un momento di profondo cordoglio e un affettuoso, ultimo abbraccio. Lo ha portato via il contagio da Coronavirus, un uomo forte, una colonna per tutti. A nome dei colleghi, il vigile del fuoco Davide Trombini ha letto, per lui, un messaggio, meraviglioso e straziante.

“Ciao Paolo, mi hanno chiesto di dire due parole, di descrivere il tuo valore, di uomo, padre, figlio, fratello, marito e di vigile del fuoco, ma è molto difficile – così è iniziato il messaggio - Ci provo, spero di non dire cose inesatte, altrimenti mi tiri le orecchie come hai sempre fatto. Ti ho conosciuto nel 1992, il primo intervento grande l’ho fatto con te per salvare un gatto in una grondaia. E li è iniziata la nostra amicizia, conservo già da allora il privilegio. E oggi dormire nella stessa camera con il tuo nome sul letto che mi guarda mi viene difficile".

"Eri caparbio, per non dire testardo. Ma la tua testardaggine era bella perché l’hai messa a disposizione dei tuoi colleghi, diventando un rappresentante sindacale di tutto rispetto. Ci proteggevi, hai protetto anche i tuoi colleghi non iscritti. Avresti affrontato un leone pur di far valere un diritto e per proteggere la squadra, perché eri veramente un grande capo squadra. E da oggi il corpo nazionale è davvero più povero senza di te. Son convinto però che il comandante che abbiamo lassù oggi ha a disposizione un’arma in più per rendere questo mondo migliore. Grazie Paolo fai buon viaggio".

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