Un piatto molto particolare e gustoso, il piccione alla curcuma indiana del ristorante Hotel Petrarca di Boara Pisani.
BOARA PISANI - Prima di tutto si percepisce l’entusiasmo che anima Angela e Giulio, entrambi sommelier, nel condurre il ristorantino dell’Hotel Petrarca, di fronte all’uscita dal casello dell’autostrada A13 a Boara Pisani. L’elegante saletta, seminascosta dal bar, è una chicca. Impensabile per quanti, a torto, associano la parola albergo a un ristorante mediocre. In ogni parola dai due fratelli si coglie la voglia di crescere che, nel difficile mondo della ristorazione di qualità, va sempre a braccetto con l’umiltà di imparare e di migliorare.
Dal padre Antonio Galeazzo e dalla mamma Giovanna Turri hanno ereditato la passione per la cucina semplice e schietta, legata ai piatti del territorio e ai prodotti delle stagioni. Antonio prima di approdare all’Hotel Petrarca ha gestito dal 1988 al 1992 il ristorante Le Contarine di Arquà Petrarca. Poi la svolta: prima “maître d’hôtel”, poi direttore ed infine la decisione di rilevare l’hotel Petrarca, affidando, recentemente, la gestione del ristorante a Giulio diplomato all’Alberghiero di Adria e Angela che, nonostante la maturità classica, ha scelto di seguire la tradizione di famiglia.
I fratelli, affiancati dallo chef Matteo Ferrari, con curriculum finale di scuola alberghiera, hanno subito dato un’impronta nuova, proponendo anche matrimoni personalizzati, che esulano dai classici schemi. “Le cucina deve privilegiare – dicono Giulio e Angela - la ristorazione di qualità a quella di massa puntando sulle ricette della tradizione rivisitate quel tanto che basta per non perdere i gusti ed i sapori di ciò che si ha nel piatto. Usiamo prodotti a km/0 che sono le eccellenze del nostro territorio. Bontà ma anche cromaticità perché se un piatto è bello lo si gusta meglio”. La conferma è nell’originale piatto in concorso per Gusto Veneto-Expo 2015: il piccione viaggiatore alla curcuma dell’India. “Abbiamo scelto il piccione – spiegano Giulio ed Angela – perché è un volatile il cui consumo un tempo era molto frequente nelle corti di campagna. Inoltre, la sua carne e molto tenera e facilmente digeribile”.
La fantasia e l’arte della cottura dello chef Matteo hanno fatto il resto. Oltre alla curcuma il piccione è servito su una purea di patate viola del Perù con l’aggiunta di pesche pressate, caramellate al profumo di timo. “Questo – sottolinea lo chef – aiuta a pulire la bocca”. Per rendere ancora più cromatico il piatto, richiamando tutti i colori dell’Expo, c’è la finitura di petali di cipolla rossa. Perfetto l’abbinamento con il “Colli Euganei Merlot Sassonero 2009” della Cantina Ca’ Lustra.
Il Piatto inserito nell’iniziativa Gusto Veneto-Expo 2015, che vede la partecipazione di 15 ristoranti di Rovigo, Padova , Venezia e Vicenza, si può gustare a richiesta (0425 471776). Nel menù ci sono sia piatti di carne di allevamenti italiani, che di pesce dell’Adriatico e del Delta del Po.
Fornita la cantina con circa 110 etichette marchiate dalle migliori aziende dei Colli Eugenei, Berici e del Lago di Garda. “Per scelta - precisa Giulio - non serviamo più vino alla spina. Lo scopo è quello di educare al buon bere, con un calice, chi si siede ai nostri tavoli”. Gusto Veneto-Expo 2015 gode del supporto di numerosi partner: Cantina Ponte di Ponte di Piave (Treviso), la Cantina Dama del Rovere di Monteforte d’Alpone per i vini; il Prosciuttificio Soranzo di Montagnana, il Prosciuttificio Bedogni di Langhirano, la Pasticceria “Dei Frati” di Rovigo, Gran Carni Group Astolfi di Stanghella, Borgo Scuro di Licio Maschio distributore di distillati, Carave di Reggio Calabria fra i principali produttori di olio extravergine di oliva, il centro commerciale Il Porto di Adria e lo Studio Se.Co. di Lendinara, consulenze aziendali. Media partner del progetto, è “La Voce” di Rovigo che pubblicherà, anche nel sito on line www.polesine24.it, secondo il calendario prestabilito la ricetta ed il piatto giudicati migliori dalla commissione.
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