VOCE
Cucina
10.04.2018 - 18:00
In quanti state già pensando alla prova costume e agli sgarri del periodo pasquale? Beh, la buona notizia è che c’è ancora tempo per rimettersi in forma e per smaltire le tossine accumulate con i pasti iper calorici degli ultimi giorni. Inoltre, proprio in questo periodo dalla natura ci viene in soccorso un potentissimo alleato detox: l’asparago.
Originario dell'Asia, l'asparago (Asparagus officinalis) era già conosciuto come pianta spontanea al tempo degli Egizi, che ne diffusero la coltivazione nel bacino del Mediterraneo. .
La grande diffusione e coltivazione di questo ortaggio ebbe inizio in Italia e in Francia solo nel '500, rimanendo però per lungo tempo un alimento di lusso.
Fu poi nel Medioevo, quando la pianta era raccolta prevalentemente per le sue qualità terapeutiche (depurative e diuretiche), che la Scuola Medica Salernitana sentenziò: augmentat sparagus sperma (l’asparago fa aumentare lo sperma) mettendo fine ad ogni discussione sull'argomento.
Se contro la frigidità femminile si consigliavano punte di asparagi avvolte nei petali di rose (da ingerire come pillole), per curare l’impotenza e favorire la fertilità maschile s’indicavano gli asparagi più grandi. Questa credenza è viva ancora oggi a Bassano del Grappa, dove asparagi dal fusto molto grosso sono prodotti e consumati quale alimento propiziatorio del pranzo nuziale.
Una prima tipologia di asparago è quella selvatica. Si tratta dell'Asparagus acutifolius, o asparago selvatico o asparago spinoso. Si riconosce dalle piante dall'aspetto spinoso e dai turioni alti e molto sottili, di colore verde-marroncino. Particolarmente diffuso al Centro-Sud. Diversa la natura degli asparagi comunemente coltivati, che invece appartengono alla specie Asparagus officinalis. Gli asparagi verdi sono coltivati in genere al Centro-Sud, nelle zone vicine al mare, ma anche in Emilia-Romagna, e in particolare ad Altedo (Bologna) con il suo prodotto IGP. Altra celebrità, il violetto di Albenga, un Asparagus officinalis tipico di una piccola parte della Liguria, presidio Slow food. Un’altra tipologia da considerare è quella dell’asparago bianco. È la variante tipica della Pianura Padana e trova le sue aree d’elezione a Bassano del Grappa (Vicenza), Cantello (Varese), Tavagnacco (Udine), Zambana (Trento), Badoere di Morgagno (Treviso), Cimadolmo (Treviso) e nell'area dell’asparago di Conche (nei pressi di Codevigo, in provincia di Padova).
Gli asparagi sono ricchi di fibre vegetali, acido folico e vitamine, soprattutto la A, la C, la E ed alcune del gruppo B. Questo ortaggio contiene sali minerali, tra cui il fosforo, il calcio ed il cromo collegato all'insulina: quest’ultimo migliora, infatti, la sua produzione e diminuisce i livelli di glucosio nel sangue quando è alto; per questa ragione, il consumo di asparagi è fortemente consigliato per la prevenzione del diabete di tipo 2. Gli asparagi sono, inoltre, ricchi di glutatione, una sostanza in grado di favorire la depurazione dell’organismo e, dunque, l’eliminazione delle sostanze dannose e dei radicali liberi, tra le altre cose: ecco perché il consumo di asparagi è consigliato anche nella prevenzione del cancro, in special modo quello ai polmoni, al seno, al colon, alla laringe ed alle ossa. L’amminoacido chiamato asparagina fa poi da diuretico naturale, eliminando il sodio in eccesso nel nostro corpo, e l’alto contenuto di potassio regola la pressione sanguigna ed aiuta il cuore: queste caratteristiche lo rendono adatto nella prevenzione delle patologie del sistema nervoso ed in quelle cardiocircolatorie. Ma le proprietà benefiche degli asparagi non finiscono qui: sono infatti ricchi anche di antiossidanti e questo favorisce la lotta all'invecchiamento, merito dell’acido folico che, associato alla vitamina B12, contribuisce alla prevenzione dei disturbi legati alla sfera cognitiva. Infine, il contenuto di inulina apporta dei benefici all'apparato digerente ed alla flora batterica, rendendo di fatto gli asparagi degli antinfiammatori naturali.
Gli asparagi amano la luce diretta, scegliete quindi un luogo ben soleggiato e ventilato, lontano da ristagni d’acqua e umidità eccessiva. La semina va fatta in primavera e i semi devono essere interrati appena sotto la superficie del terreno (15 mm) e in file parallele distanti fra loro circa 40 cm. Dopo la semina è opportuno rullare il terreno o comunque compattarlo. Una volta interrati, le prime piantine dovrebbero comparire dopo 25-30 giorni. Nel giro di un paio di mesi le piante di asparago dovrebbero essere già abbastanza grandi: è questo il momento opportuno per diradarle lasciando una pianta ogni 10-15 cm di distanza dall'altra. In autunno, invece, cimate le piantine ed eliminate tutte le foglie fino a 5-6 cm dal terreno. Durante la primavera successiva alla semina, se tutto è andato per il meglio, le zampe possono essere estirpate e trapiantate per produrre altre piante in tempi decisamente più rapidi.
Buoni anche sbollentati e accompagnati ad una grattugiata di parmigiano, o in un’insalata, o come ingrediente per una centrifuga, gli asparagi possono essere utilizzati per preparare innumerevoli ricette salate. Gli asparagi alla milanese, ad esempio costituiscono un secondo piatto sfizioso che si prepara in poco tempo. Un altro modo per cucinare questo splendido frutto della primavera è sicuramente la torta salata di asparagi, perfetta da trasportare per i picnic primaverili. In alternativa potete realizzare la pasta o il risotto agli asparagi!
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