VOCE
Politica
11.04.2018 - 18:02
Alessandra Sguotti
La crisi di maggioranza tocca tutti, nessuno escluso. Anzi, per citare un film degli anni ‘50 con Renato Rascel, siamo al “Come te movi te fulmino” all’interno dell’amministrazione comunale e della giunta, con il sindaco che sta cercando da una parte di aderire alle richieste dei forzisti e dall’altra di non rinunciare ad alcune “pedine” della giunta che hanno la sua fiducia.
Fra questi non c’è Luigi Paulon, sacrificabilissimo ma non adesso (visto che sono altri a chiederlo), ma c’è Alessandra Sguotti, che ha dato nuova linfa ad un settore cultura uscito “rinsecchito” dall’epoca Donzelli.
La presenza in aula dell’azzurro Giacomo Sguotti martedì sera, controcorrente rispetto al suo partito, e quella di Paolo Avezzù hanno dato dei segnali chiari anche a Forza Italia che per la prima volta ha mostrato i muscoli facendo cadere il numero legale.
Paolo Avezzù si trincera dietro all’opportunità di essere in aula in quanto presidente del consiglio e dichiara “se non fossi entrato per il ruolo che ho avrei commesso un’omissione di atti d’ufficio, ero d’accordo con il coordinatore provinciale”. Diverso il discorso per quanto riguarda Sguotti. Una posizione che tira in ballo la figlia.
“Vado avanti con la fiducia del sindaco e rispetto il mandato che mi ha dato”, precisa l’assessore alla Cultura. “Io sono assessore e sono a disposizione di tutti, faccio parte di una squadra e con questa sto lavorando per la mia città a cui tengo molto”.
Poi pungolata dice chiaro e tondo quale sarà la sua posizione se invece Forza Italia dovesse prendersela con lei. “Io sono a disposizione del partito, ma nessuno mi ha mai chiesto nulla - ripete - Ricordo che ho anche rinunciato alla nomina a vicesindaco, quando il sindaco me lo ha chiesto”.
E infine con la trasparenza che la contraddistingue alza le spalle: “Io continuerò a lavorare per questa squadra. Se domani mi buttano fuori da Forza Italia (di cui ha ottenuto la tessera di recente ndr), pazienza”.
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