VOCE
Urbanistica
12.04.2018 - 21:33
I negozi chiudono, i locali pure. E a Rovigo, i privati per valorizzare le loro aree puntano sugli alimentari, grazie ai quali possono sperare di renderle appetibili.
In molti pensavano che ce ne fossero già abbastanza di supermercati a Rovigo, ma - lo dicono le manifestazioni di interesse messe nero su bianco nel piano degli interventi al vaglio della giunta - le catene alimentari che pagano, e che hanno una rete di distribuzione sul territorio, tendono a piazzarsi ancora a Rovigo. Il mercato, insomma, non è ancora saturo.
Non la pensano così i consiglieri comunali che mercoledì all’unanimità hanno, con una mozione presentata da Francesco Gennaro del M5s, impegnato l’amministrazione a non cedere aree del comune per farci ancora supermercati.
“Una mozione sensata - ha commentato lo stesso assessore Federica Moretti - d’altronde i principi sollevati da questa mozione sono quelli che avevamo già introdotto nel documento del sindaco e che improntavano il piano degli interventi alla tutela del territorio, all’equilibrio sociale e al non consumo del suolo”.
Discorso diverso per gli altri market di grande o media metratura, che fanno gola ai privati. Si tratta di aree degradate ma destinate al recupero commerciale. Almeno sei sono infatti le richieste di insediamento commerciale.
Si tratta dell’area vicina a via Baruchello e alla bretella Merlin, a due passi da viale porta Adige, dell’area detta ex Eni dove c’era il distributore Dall’Aglio in viale Porta Po, dell’area di via Donatoni nell’area dell’ex caserma dei vigili del fuoco. E poi di quelle dove c’erano le ditte Rizzato Raffaele, Pellegrini srl, Li.Ra srl, Bozza&Cervellin srl (ancora in viale Porta Adige). Infine si parla anche dell’area dell’ex Glg Investimenti srl di viale Regina Margherita.
Fra gli arrivi nelle aree degradate si parla del Lidl e di un discount Aldi. Altri potrebbero essere marchi minori, alimentari di vicinato. Ma a Rovigo si fa solo la spesa? E quando decideremo che il mercato è saturo?
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