Eventi? “Tassa Borella” e ci pensa lui

 Animare il centro città? La soluzione l’ha proposta Alberto Borella, consigliere della “maggioranza-minoritaria”, come si definisce lui stesso, un’ala a parte dell’aula consiliare, quella dei “dispettosi”.

La soluzione Borella è una tassa: 50 euro al mese da ogni negozio, per finanziare gli eventi. “Io l’avevo chiesta quando ero al Consorzio, ma non mi hanno ascoltato. Senza investimenti non si fa nulla. Un negoziante rinuncia a due pizze, paga i 50 euro e poi vedi come si fanno gli eventi in città”.

La tassa Borella, facendo due conti, sarebbe costata 60mila euro all’anno ai negozianti del centro.

Qualcuno dice che in realtà quando il Consorzio Tutti in Piazza organizzava si trattava di 600 euro a negozio per tre eventi: il sabato pazzo, lo sbaracco di primavera e i giovedì estivi. E anche lì polemiche su polemiche, finché il Consorzio è morto.

I giovedì - quelli che poi hanno preso il volo con l’aperitivo del Borsa - però, erano suoi. Abbastanza vuoti e desolanti, a dire il vero. “Vi spiego com’è andata - racconta ancora il consigliere dispettoso - I giovedì erano un evento orizzontale, che coinvolgeva tutti i commercianti. Poi visto che il Borsa era chiuso il giovedì e poteva affittare il locale agli organizzatori, allora si è dato spazio a questi aperitivi, che non portano clienti. Man mano i negozi hanno chiuso e sono finiti i giovedì del commercio”.

E quali sarebbero questi eventi orizzontali che coinvolgono tutti i commercianti? Qui anche Alberto Borella allarga le braccia e sorride: “Paulon in questo momento ha altri problemi rispetto alla programmazione estiva”. Problemi di stabilità interna alla giunta, si sa, che non aiutano.

Il servizio completo oggi 13 aprile sulla Voce di Rovigo