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I polesani al raduno di Pontida

Dal Polesine due corriere di militanti e tante auto. Una delegazione guidata dal sindaco Bergamin

I polesani al raduno di Pontida

Dal Polesine sono partiti in tanti. Riempendo due corriere e molte auto private. Sono i militanti, o simpatizzanti della Lega che ieri hanno partecipato al raduno di Pontida.

Dal sindaco Massimo Bergamin al commissario comunale, e consigliere del Carroccio Stefano Raule. E poi l’assessore Garbo e altri consiglieri, amministratori e simpatizzanti, come Andrea Denti, che è del gruppo centrista, ma che ai raduni leghisti, ultimamente, è molto presente.

Tutti a Pontida, insomma, per una festa di militanti, che, in parte, ha anche dato il via ad una trasformazione cromatica. Perché il verde, classico e storico colore padano, sta lasciando il posto al blu, che evidenzia il riposizionamento più “nazionale” del partito guidato da Matteo Salvini. E grande protagonista, ovviamente, è stato lui, il leader indiscusso del Carroccio e da qualche settimana ministro dell’Interno. E Salvini, nel suo intervento, ha parlato dei temi caldi dell’attualità politica. Dall’immigrazione, “i porti resteranno chiusi”, ali rapporti con l’Europa.

Sul palco antistante il tradizionale pratone lombardo si sono alternati tanti altri ministri leghisti, compresa Giulia Bongiorno. E poi il presidente del Veneto Luca Zaia. Il sindaco di Genova Toti e tanti altri big politici nazionali. Ma il centro di tutto è stato l’intervento di Salvini, che, fra le altre cose ha detto che “governeremo per 30 anni”. Insomma una Pontidi a trazione nettamente salviniana.

I militanti e simpatizzanti polesani si sono mescolati ai tantissimi altri partecipanti al raduno, seguendo gli interventi dal palco e partecipando alla festa del popolo padano, che ormai non è più solo padano.

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