VOCE
Provincia
02.07.2018 - 20:13
Troppi tir e trasporti eccezionali, strade e ponti provinciali sono a rischio e potrebbero risentirne. Per questo la Provincia chiede di reintrodurre per gli automezzi pesanti con portata fino alle 108 tonnellate l’obbligo, eliminato da una delibera della Regione Veneto nel 2015, di comunicare i percorsi.
E’ quanto prevede l’ordine del giorno votato ieri all’unanimità dall’aula di Palazzo Celio dopo la segnalazione da parte di alcuni sindaci del transito sulla viabilità polesana di mezzi a 10 assi che trasportano blocchi di pietra, laminati grezzi e bobine di acciaio.
Dopo lo stop imposto dalle società autostradali e dalla Provincia di Ferrara, gli autoarticolati provenienti in massima parte da Ravenna si sono riversati sulla Romea e sull’Eridania Polesella-Bottrighe “e per risparmiare un viaggio - ha osservato il presidente Marco Trombini - chi ci rimette è il cittadino dato che i costi della manutenzione sono a carico degli enti proprietari delle strade”.
Nel marzo del 2015 la giunta di Palazzo Balbi aveva adottato una delibera che aveva di fatto eliminato l’obbligo di comunicare i percorsi seguiti da questi mezzi con portata di poco inferiore alle 108 tonnellate. “Oggi - ha proseguito il numero uno della Provincia - chiediamo alla Regione di riallinearsi al codice della strada”.
In discussione pure la disposizione che rendeva regolare “normale” il trasporto eccezionale di questi mezzi con conseguenze sulla tenuta del manto stradale.
E’ di questi giorni poi la richiesta della Provincia di Mantova all’ente di via Celio di contribuire con circa 15 mila euro alle verifiche di stabilità sul ponte che collega Castelnovo Bariano con Sermide causa il notevole traffico pesante che grava sulla struttura e allo scopo di evitare, qualora necessario, alcuni carichi eccezionali.
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