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Festa dei donatori e nuova sede

Avis e Aido celebrano l'importanza della loro "missione"

Solidarietà, impegno continuo e orgoglio per i risultati raggiunti.  Sono state queste le parole chiave della Festa dei donatori Avis e Aido di Rovigo che sabato scorso, nell'auditorium dell'ospedale civile, ha celebrato la ricorrenza dei 65 anni e dei 40 anni dalla fondazione, rispettivamente, dell'associazione dei volontari del sangue e dell'associazione dei donatori di organi nel comune capoluogo.

È stata l'occasione per la premiazione dei donatori benemeriti ma anche per annunciare che, dal prossimo gennaio, Avis provinciale e comunale di Rovigo condivideranno, assieme all'ufficio unico di chiamata, una nuova sede: si trasferiranno da via Maffei all'immobile ex bar dell'ospedale di Rovigo. Affacciata sul lato nord della struttura ospedaliera, la nuova sede sarà operativa dall'inizio del 2019 con l'obiettivo di migliorare il contatto diretto con i donatori, per recepire osservazioni ed esigenze degli avisini: è stata concessa in comodato dall'azienda Ulss 5 per 15 anni, con possibilità di rinnovo.

L'appuntamento con la Festa dei donatori 2018, ha spiegato la presidente dell'Avis comunale di Rovigo Barbara Cavallaro, oltre a ringraziare i volontari del sangue perché con il loro gesto garantiscono le terapie trasfusionali e il supporto alle emergenze e agli interventi chirurgici, è stato anche l'opportunità per la famiglia Avis-Aido di ringraziare, dopo 35 anni di servizio a fianco di pazienti e donatori, il dottor Francesco Chiavilli: il primario di Medicina trasfusionale, infatti, andrà in pensione dal prossimo 1° novembre. "Dopo 35 anni di lavoro in ospedale, iniziati da assistente e conclusi come direttore di Dipartimento, è per me un grande orgoglio condividere con la famiglia Avis-Aido questo momento di passaggio", ha detto il dottor Chiavilli: "Abbiamo raggiunto buoni risultati anche quest'anno: in Polesine donazioni e donatori sono in calo rispetto al 2017, ma restiamo la provincia del Veneto che mantiene il più alto numero di donazioni per mille abitanti, e i nostri donatori hanno il più alto indice di donazione. Continuiamo così a contribuire al fabbisogno di sangue anche fuori provincia, ad esempio con l'invio di sangue in Sardegna, ed è un punto d'orgoglio. Anche malgrado la brutta stagione con la West Nile, attraverso le dovute accortezze e con il test Nat l'attività di raccolta è proseguita bene, periodicamente e regolarmente".

Anche il vicesindaco Andrea Bimbatti e il deputato Antonietta Giacometti hanno parlato dell'orgoglio di essere donatori: entrambi fanno parte della famiglia Avis. "Ogni giorno i donatori danno il buon esempio e dobbiamo andare fieri di ciò che facciamo per gli altri. Donare non è un obbligo - ha detto Bimbatti -, mentre è un dovere ringraziare chi dona ed essere a fianco dei volontari". Il deputato Antonietta Giacometti ha espresso "l'orgoglio, la stima e la soddisfazione di partecipare alla Festa dei donatori".

Francesca Stoppa del direttivo Avis provinciale e Tiziano Descrovi dell'Aido provinciale si sono uniti al coro di ringraziamento ai donatori, e hanno promosso l'invito a iscriversi alle associazioni del dono: "Con Avis - ha detto Descrovi - collaboriamo in modo molto intenso, perché siamo tutti donatori".

Stefania Dalle Rive è intervenuta per l'Aido comunale di Rovigo ricordando le diverse iniziative svolte durante l'anno e condivise con Avis per sensibilizzare alla cultura del dono. Le associazioni continuano, così, la strada aperta 65 anni fa per Avis, e 40 anni fa per Aido, da fondatori come Aldo Romagnoli, che ora da socio collaboratore delle associazioni del dono resta un esempio per avisini e donatori di organi, e per l'associazionismo in Polesine, come testimone di solidarietà e dei concreti gesti quotidiani che i volontari di Avis e Aido realizzano nell'aiutare gli altri.

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