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In consiglio comunale

I residenti di via Munerati strigliano assessori e dirigenti

Protesta in aula con striscioni: "Siamo arrabbiati, non ci date risposte né soluzioni"

La protesta di via Munerati approda per la seconda volta in consiglio comunale. Una cinquantina di residenti di Granzette, Cantonazzo e Concadirame hanno messo all’angolo l’amministrazione comunale chiedendo risposte che non sono arrivate, e puntando il dito per una cattiva gestione della vicenda e per la scarsa comunicazione.

Sono stati appesi striscioni scritti con la rabbia: “Quattro mesi buttati” e “la pazienza è finita”. Diversi i rumors che in più occasioni hanno evidenziato il disappunto e la rabbia dei residenti per risposte che a loro avviso sono state insufficienti. Alla fine il vicesindaco Andrea Bimbatti ha chiuso proponendo l’istituzione “di un tavolo permanente con assessori, dirigenti e rappresentanti dei residenti per affrontare la questione”. In precedenza però i residenti avevano incalzato assessori e tecnici, lamentando disagi e scarsa considerazione da parte dell’amministrazione. In aula anche Piergiorgio Cortelazzo, onorevole di Fi e presidente di Acquevenete, la società che gestisce la rete idrica e che dovrà fare i lavori sulla condotta di via Munerati: “L’intervento costerà quasi 800mila euro, ma la responsabilità della viabilità non è nostra. Noi le nostre responsabilità ce le prendiamo”.

Fabiano Rizzo, per i cittadini di Cantonazzo ha detto che: “Ci troviamo chiusi in casa. Un disagio quotidiano. Siamo venuti qua arrabbiati, accusiamo questa amministrazione perché non parla con i cittadini. Le proposte fatte da noi non sono state valutate al meglio. Perché non eliminare il senso unico prima dell’incrocio con via Roverello? Via Grandi, per pubblica utilità, non si può acquisire in modo temporaneo?”

Michele Cavallaro, dirigente dei lavori pubblici, ha spiegato che “la limitazione va mantenuta su tutta via Munerati”, e che la proposta di via Grandi non è possibile perché “necessiterebbe di interventi. E non può essere oggetto di occupazione temporanea perché lo si può fare solo dopo una calamità”.
L'assessore ai lavori pubblici Gianni Saccardin, più volte criticato dai cittadini, ha aggiunto che per l’intervento serviranno 90 giorni di lavori e che non si partirà prima di febbraio.

Simone Bedendo, a nome dei residenti ha incalzato: “Il vero problema è il black out comunicativo della giunta. Il disagio per me è quantificato in 120 euro al mese solo di benzina. Dove sta la sicurezza nelle sere di nebbia con le strade poco illuminate e piene di buche? Il Comune dovrebbe considerare una riduzione della tassazione locale”. Nadia Romeo, del Pd, ha criticato l’amministrazione e l’assessore Saccardin. Il consigliere Matteo Masin: “In via Roverello è un disagio continuo, via Casalveghe è pericolosa e piena di buche, non c’è illuminazione”. Roberto Gennarini: “Su via Roverello buttati dei soldi, lavori fatti male”. Chiamato in causa anche l’assessore alla viabilità Luigi Paulon: “I semafori per il senso alternato non si possono installare. Per via Grandi i dirigenti hanno detto che non si può, e i proprietari dei terreni non si assumo no la responsabilità”. Infine Bimbatti che prima di proporre il tavolo tecnico ha ammesso “un difetto di comunicazione fra amministrazione e territorio, ci impegneremo per risolvere il disagio”.

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