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Porto Viro
16.02.2019 - 18:52
Traguardo delle cento candeline per Rina Zanellato, classe 1919: fece da madrina all’inaugurazione della casa di cura “Madonna della salute” di Porto Viro fondata nel 1955 da suo padre Benvenuto e suo marito Romano. “Ho conosciuto mio marito quando venne a dirigere il centro antimalarico di Contarina che sorgeva in un’ala della casa di famiglia nelle immediate vicinanze dell’area dove oggi si trova la casa di cura - racconta – lì c’era il deposito di botti di Ddt e da lì partivano ogni mattina in bicicletta gli operatori che, bombola sulle spalle, andavano a spargere l’insetticida nelle zone paludose a rischio. Il matrimonio arrivò nel pieno della seconda guerra mondiale e il centro funziono fino all’alluvione del 1951”.
La casa di cura iniziò la sua attività utilizzando il corpo centrale della villa di campagna dell’ammiraglio Arcangeli acquistata nel 1951 dal papà e dal marito di Rina. “Utilizzavamo le attrezzature di un ospedale da campo donato dall’esercito americano a mio papà che fu il primo sindaco di Porto Viro dopo la fine della guerra – prosegue Rina – quando gli aerei alleati iniziarono i bombardamenti al ponte sul Po per impedire la ritirata tedesca e due aerei statunitensi vennero abbattuti. Mio padre soccorse i due piloti e fu così che, in segno di riconoscenza, al termine del conflitto l’ospedale da campo venne donato alla comunità di Porto Viro segnando l’inizio di una storia lunga 64 anni”.
A spegnere le candeline, assieme alla famiglia, anche il sindaco di Porto Viro, Maura Veronese. “Rina è un esempio di tenacia e forza d’animo per i nostri giovani – le parole del sindaco di Porto Viro – e i suoi cento anni sono l’occasione per accendere i riflettori sulla nostra città e sulla casa di cura che, con la sua presenza, ha reso il nostro territorio più attrattivo rispetto alle aree circostanti rispondendo al bisogno di salute della cittadinanza. Ha cresciuto una famiglia i cui membri sono tutti volti alla cura del prossimo”.
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