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Il lutto

Addio Giuseppe Bonato, padre dell’essiccatoio

Si è spento a 79 anni Giuseppe Bonato, fondatore della "Nuova Cooperativa" di San Pietro. I funerali martedì 18 febbraio alle 15

Addio Giuseppe Bonato, padre dell’essiccatoio

Si è spento, domenica scorsa, Giuseppe Bonato, l’ex presidente della Nuova Cooperativa di San Pietro di Cavarzere. Conosciuto da tante persone come lo storico presidente dell’essiccatoio di San Pietro di Cavarzere, aveva ricoperto quel ruolo negli anni ’70 per oltre 15 anni. Nato a Cavarzere il 16 giugno 1939 da una famiglia povera ma molto numerosa, erano ben nove i fratelli, che lavorava in agricoltura, perse il padre in tenera età, subendo come tanti altri cavarzerani la catastrofe della guerra e dell’inondazione del Po.

Insieme con il fratello Elvio, morto il mese scorso, si trasferì a San Pietro di Cavarzere in località Revoltante acquistando un pezzo di terra e dedicandosi oltre che alla coltivazione di cereali anche all’allevamento prima di vitelli e successivamente di conigli. Seguendo gli insegnamenti della formazione professionale agricola, corsi che venivano svolti a Cavarzere in quegli anni, si gettò con forza sul progetto della realizzazione di un punto di raccolta essiccazione e vendita dei cerali costituito in forma associata. Si partì con le riunioni serali con i primi cinque agricoltori , per poi convincere sempre più coltivatori della zona San Pietro, Dolfina e Cavana, nel nuovo progetto di mettersi insieme per vendere il proprio prodotto, scavalcando il ruolo forte in quel periodo dei mediatori.

Da qui nacque l’idea che diventò realtà il 6 giugno 1974 con la costituzione della cooperativa agricola “Nuova Cooperativa” con sede in via Punta Pettorina a Cavarzere, da tutti conosciuta come l’Essiccatoio. Bonato fu il primo presidente effettivo della cooperativa e rimase in carica sino al 30 agosto 1990 e diede la spinta necessaria per far crescere e consolidare una entità di piccoli coltivatori con il principio che tutti erano e contavano uguale. Ci furono anche momenti difficili, ma con il suo detto “Teniamo duro che alla fine ne veniamo a capo” ha scritto un pezzo di storia del mondo agricolo locale. Giuseppe viene ricordato da tante persone che l’hanno conosciuto come uomo di grande bontà e coraggio, e dove c’era Giuseppe il sorriso non mancava mai. L'ultimo saluto martedì 19 febbraio alle 15 nella chiesa di San Pietro di Cavarzere.

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