La notaia accusata di falso sarà “monitorata” per 12 mesi

Era stata rinviata a giudizio, di recente, per ipotesi di reato in tema di falso. In sostanza, la notaia sulla quale aveva indagato la Procura della Repubblica di Rovigo, avrebbe in alcune circostanze attestato la propria presenza in luoghi ove, in realtà, non era. Come il Tribunale. Il tutto con lo scopo - chiaramente secondo quelle che allo stato sono da considerare ipotesi - di potere produrre il maggior numero di atti possibili, così da massimizzare anche il guadagno. Parallelamente al procedimento penale, che ora farà il proprio corso, ne è partito uno anche disciplinare, con la decisione di primo grado della Coredi - Commissione regionale di disciplina - che parla di una misura cautelare atipica, ossia il monitoraggio degli atti prodotti dalla professionista, per la durata di un anno, da parte del consiglio notarile competente. A proposito di questa decisione, il consiglio notarile, seguito dall’avvocato Paola Malasoma, ritiene che Coredi abbia, con questo provvedimento “confermato di fatto la permanenza di entrambi i presupposti fondanti la richiesta di misura cautelare (sul versante disciplinare, ndr) della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rovigo” e “attende fiducioso la definizione del procedimento penale, all’esito del quale verrà ripreso il procedimento disciplinare avente a oggetto i medesimi fatti di incolpazione di elevata rilevanza”, mentre la difesa della notaia, affidata agli avvocati Marco Linguerri, Guido Magnisi e Federico Alzona, fa rilevare che non sono “sussistenti i presupposti per l’applicazione di alcuna sospensione disciplinare nei confronti del notaio, così come invece invocato dalla Procura di Rovigo. Il notaio pertanto, resta, legittimamente, al suo posto e siamo certi che questo sia solo il primo, ancorché importante, passo verso l’accertamento della sua totale estraneità ai fatti”.