La gente si ribella, truffatori in fuga

Doppia tentata truffa, nella mattinata di ieri, a Badia e Lendinara. I malviventi hanno usato sempre lo stesso sistema, la cosiddetta “truffa dello specchietto”.

La dinamica del raggiro è elementare, ma non per questo non efficace. I malviventi si muovono su auto che hanno già lo specchietto, o altre parti della carrozzeria, danneggiate. Non appena individuano la vittima, a volte lanciano contro la sua auto un sassolino, per simulare un contatto. Altre volte, semplicemente, la seguono e lamentano di avere subito un urto, nel corso della manovra.

Inizialmente il contegno del truffatore è aggressivo, per intimidire e fare sentire in colpa la vittima. "Se questa persona è tanto arrabbiata - il pensiero che questo comportamento vuole instillare - deve avere ragione, sicuramente ho urtato la sua auto e non me ne sono accorto". Poi, il truffatore, che solitamente può contare anche sulla presenza di un complice in auto, si calma, diventa quasi simpatico, sicuramente accomodante.

Propone di chiudere il caso con la consegna in contanti di una somma solitamente variabile tra i 50 e i 150 euro. Non lo si deve fare. Si deve pretendere l'intervento delle forze dell'ordine per gestire l'incidente, o presunto incidente, tramite assicurazione. O, semplicemente, chiamare i carabinieri.

E’ esattamente quanto accaduto nel caso di Badia Polesine, dove la truffa è stata tentata in via Roma, e a Lendinara. In entrambe le occasioni, al momento della reazione della vittima designata, che ha negato con convinzione ogni addebito e ha proposto di chiamare i carabinieri, lo sconosciuto che pretendeva un risarcimento è immediatamente risalito a bordo, scappando.