VOCE
Cona
02.04.2019 - 13:16
Domenico Cuttaia e Carlo Boffi, prefetti di Venezia rispettivamente dal 2012 al 2016 e dal 2016 al 2018, oltre al vicario dell’epoca, l’attuale prefetto di Bolzano Vito Cusumano sono indagati insieme ai vertici della Edeco, a quattro dipendenti della Prefettura veneziana e all’amministratore di una onlus. E’ questo il risultato dell’inchiesta sulla gestione dell’ex base di Conetta di Cona, diventata hub per richiedenti asilo. Il procuratore capo Bruno Cherchi, il vicario Adelchi d’Ippolito e i pubblici ministeri Federica Baccaglini e Lucia D’Alessandro, hanno indagato così queste 12 persone, partendo dall’inchiesta iniziata nel gennaio 2017 con la morte della migrante Sandrine Bakayoko della Costa d’Avorio.
Secondo la Procura, Simone Borile, riconosciuto da sempre come amministratore della Edeco, la moglie Sara Felpati, vicepresidente della cooperativa, Gaetano Battocchio, presidente del consiglio di amministrazione, Annalisa Carraro, consigliere di amministrazione. Sono accusati di frode in pubbliche forniture e truffa aggravata. Secondo i pm tra il 2016 e il 2017 non avrebbero rispettato il contratto di accoglienza firmato con la Prefettura.
Sempre secondo l’accusa, in concorso con l’allora prefetto Cuttaia, i vertici di Edeco finiti nell’inchiesta avrebbero ritardato le visite ispettive dell’Ulss sapendo di non essere in regola. Per questo motivo l’accusa a Cuttaia è di frode in pubbliche forniture, oltre che di rivelazione di segreto d’ufficio per aver comunicato le visite che dovevano essere fatte a sorpresa, e di falsità ideologica del pubblico ufficiale. Per Boffi le ultime due accuse, oltre alla falsa testimonianza, assieme a Cusumano, per aver dato informazioni non corrette alla Commissione parlamentare d’inchiesta sull’accoglienza che si stava interessando di Cona. Le visite ispettive secondo l’accusa sarebbero state comunicate prima ai vertici di Edeco dal personale della Prefettura, ecco la contestazione della rivelazione del segreto d’ufficio a carico, oltre che di Cusumano, del viceprefetto e dirigente dell’area Immigrazione Paola Spatuzza, veneziana, e dei funzionari Rita Francesca Conte di Preganziol, Luciano Giglio di Mira e Gabriele Ballarin di Pellestrina.
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