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SICUREZZA
02.04.2019 - 15:08
"Dopo molte interpellanze presentate in questi ultimi tre anni e mezzo e caldeggiate dai cittadini per proporre soluzioni ai problemi di decoro e di sicurezza urbana, anche alla luce degli ultimi eventi in Piazza XX settembre e giardini due Torri (luoghi di degrado di cui mi sono occupato in diverse occasioni), ritorno sul concetto che ordine pubblico e sicurezza non sono la stessa cosa. Il mantenimento dell’ordine pubblico è esclusivo compito delle istituzioni, mentre la sicurezza è un bene comune che anche tutti i cittadini, individualmente e collettivamente, dovrebbero sentirsene responsabili e pertanto hanno il dovere collaborare attivamente con le forze di polizia e l’amministrazione comunale", così l'ex consigliere comunale Antonio Rossini.
"La sicurezza è un bene comune come l’aria, l’acqua, l’ambiente e come tale, ha bisogno di essere costantemente curato, mantenuto e protetto da tutti. Ho quindi sempre proposto di curare il bene sicurezza regolamentando i modi di accesso agli spazi urbani, e definendo i comportamenti socialmente accettabili, rafforzando attraverso la condivisione, l’azione istituzionale proprio nei confronti di quegli spazi cittadini dove l’esigenza di tutela del quieto vivere è più marcata, installando più telecamere di sorveglianza, migliorando l’illuminazione, organizzando attività culturali e di trattenimento dando così un segnale di presidio dei luoghi e di legalità. Ho rappresentato che, sulla base del principio di sussidiarietà, vi sono già cittadini - ex appartenenti alle forze di polizia con precedenti professionali adeguati - che si sono proposti come soggetti attivi nella lotta contro il degrado e il disordine sociale, preziosi alleati nell’attività di prevenzione e di garanzia di quei medesimi beni comuni come la sicurezza urbana. Ora non mi resta che fare appello alla coscienza dei genitori, cittadini di Rovigo, che forse non sanno cosa fanno i loro figli la sera”.
“Un appello a quei genitori che si sono fatti condizionare dall’ambiente sociale, che lasciano trascinare i loro figli dall’esempio degli altri, che si difendono dietro la comoda giustificazione ‘ma è una ragazzata’; a quei genitori che accusano le scuole medie e superiori di finire all'una del pomeriggio e di non offrire un doposcuola, lasciando così i figli ad instupidirsi davanti alla televisione o ad abbruttirsi in sessioni infinite di chat e like, tollerando che questi sistemi di comunicazione diventino i regolatori della vita dei loro figli. Ma se la famiglia, da sola, non ce la fa più ad educare i figli alla legalità, la scuola perde credito ogni giorno, anche sotto i colpi di genitori che difendono i loro figli a prescindere. Solo un’alleanza sinergica, forte e reciprocamente rispettosa dei propri compiti e competenze tra scuola e famiglia potrebbe far capire a quei ‘bravi ragazzi’, che animano disturbando e delinquenziando le giornate della nostra tranquilla città, che tutti abbiamo il diritto di divertirci, ma nel rispetto delle regole e della legge. Il tutto con l’auspicio che, grazie all’esperienza del Commissario Izzo, sempre più si intervenga con azioni di prevenzione e di controllo su Piazza XX Settembre e i giardini due Torri, utilizzando anche le pattuglie in borghese a piedi”.
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