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IL PREMIO

Giovi incanta i grandi della musica

Il giovane talento polesano Giovani Guarnieri racconta la sua esperienza di ritorno dalla finale del premio De André

"È stata una serata meravigliosa e una esperienza che mi ha fatto crescere molto. Ho cantato nella Sala Petrassi dell' Auditorium del Parco della Musica su un palco dall' acustica perfetta seguito da uno staff tecnico di grande livello. E tutto questo davanti ad una giuria di professionisti ed esperti del settore. Ho sedici anni. E va più che bene così", così il giovane talento polesano Giovanni Guarnieri racconta la sua esperienza al ritorno dalla finale del concorso dedicato al grande De André.

"Mi ha accompagnato il maestro Fabio Di Cocco un professionista che ha suonato per artisti come la Bertè o Paola Turci. Ha capito perfettamente cosa amo della musica e ha caricato il mio brano di note soul che sono quelle che prediligo e sulle quali la mia voce rende di più. Dori Ghezzi è stata di una cortesia infinita. Mi ha fermato più volte dietro le quinte. Mi ha voluto conoscere, sapere quello che faccio, le mie canzoni e il mio rapporto con la musica. Ha apprezzato molto il mio brano e e mi ha fatto molti complimenti. Mi ha detto che non devo mollare assolutamente, e che vede in me un fuoco dal quale mi devo lasciare guidare perché mi farà fare molta altra strada".

"Anche Carlo Massarini è stato estremamente gentile. Un onore essere intervistato da lui. Al termine della esibizione mi ha chiesto, viste le sonorità del mio brano, quanto mi influenzano autori come Ray Charles o Stevie Wonder che io adoro. Gli ho detto che sono artisti talmente immensi che non si possono copiare; ci si può solo avvicinare con umiltà per provare a capire il loro modo di trasmettere emozioni e tentare di fare altrettanto. Al termine della serata poi è venuto a cercarmi. Pensavo di aver fatto qualcosa di sbagliato. E invece era per dirmi che a suo giudizio ho qualcosa di particolare che tra qualche anno potrei avere un futuro nella musica. Ho anche conosciuto Motta, uno dei big premiati nella serata,  col quale mi sono fermato a parlare e scherzare dietro le quinte. È un artista gentile e molto disponibile. Poi mi ha fermato il biografo ufficiale di De André. Anche lui si è complimentato molto dicendomi che avrei dovuto vincere la serata. Ma come ho risposto, non solo a lui,, la vita è fatta di occasioni ed incontri non di premi. E me ieri sera ne è stata data una immensa che mi dà nuovi stimoli. Così doveva essere e così è stato. E, come dicono i miei genitori, è quanto mi deve bastare. Gli applausi, il clima, gli artisti che ho conosciuto,  tutti con la mia stessa passione, l'essersi esibito in un ambiente di una professionalità e perfezione simile sono un tesoro che porto e porterò con me per sempre".

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