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Un patto per l’edilizia del Polesine

Il settore in 10 anni ha perso 450 imprese e 2.600 lavoratori. Ghiotti: “Invertire la tendenza”

Un patto per l’edilizia del Polesine

450 imprese e 2.600 lavoratori persi in 10 anni. Il settore dell’edilizia polesano rialza la testa e chiede a politici e imprenditori strategie condivise per far uscire il territorio dalle secche. Un appello per rilanciare l’edilizia e per chiedere ai sindaci di sottoscrivere un patto per il futuro del territorio.

E’ l’idea lanciata da Ance-Confindustria Rovigo agli amministratori polesani in carica e a quelli che si candidano alle elezioni di fine maggio. “L’obiettivo - ha specificato Paolo Ghiotti, presidente di Ance Polesine (sezione edili di Confindustria Venezia-Rovigo) - è di arrivare ad un nuovo metodo condiviso per ridare fiato alle costruzioni ed impostare un nuovo sviluppo per il Polesine. Un metodo che prevede l’adesione degli amministratori che si impegnano a portare avanti questa linea”.

Il tutto parte dalla considerazione che “in 10 anni in Polesine il numero degli appalti è calato del 70%, si sono perse il 62% delle ore lavorate”. Numeri che parlano chiaro, quindi, dal 2007 al 2018 il numero delle imprese delle costruzioni in Polesine è precipitato da 817 a 367, 450 in meno (meno 55%). Il numero dei lavoratori da 4.640 a 1.976 (saldo negativo di 2.664, meno 57%). Un vero e proprio tracollo. Per arginare la crisi ora si preparano a scendere in campo Ance-Confindustria, la Provincia di Rovigo e il Consorzio di sviluppo. “Vogliamo - spiega Ghiotti - condividere un percorso per invertire il trend negativo. Un appello per fare lavoro di squadra e far uscire il Polesine dall’emergenza”.

Alfredo Martini di Civiltà di cantiere aggiunge che “si tratta di aderire ad un nuovo metodo di lavoro che abbia come orizzonte il Polesine 2030”. Cinque i punti del manifesto per i quali si chiede l’impegno agli amministratori di Rovigo e del Polesine: “Ragionare in una logica di area vasta; attività di governo orientata a una logica di squadra con le altre amministrazioni e istituzioni, con il sistema imprenditoriale e di rappresentanza, con il tessuto associativo; impegno a rispettare gli indirizzi comuni e perseguire gli obiettivi di crescita; comportamenti e scelte volte a sostenere il tessuto imprenditoriale locale; Una programmazione almeno quinquennale prestando attenzione alle opportunità di finanziamento utilizzando le competenze e le esperienze del Consorzio di sviluppo”.

In sostanza Ance propone di istituire un tavolo tecnico per trovare soluzioni innovative in grado di inserire il Polesine nei processi di crescita e di trasformazione in atto attraverso la promozione di un processo virtuoso basato sull’impegno comune. Come primo obiettivo far uscire la provincia di Rovigo dalla marginalità rispetto al trend di sviluppo contrastando l’immagine di area depressa”.

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