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AMBIENTE E SALUTE

Inquinamento: a Rovigo non si respira più

51 sforamenti della soglia massima consentita di Pm10 in 4 mesi (i limite annuo sarebbe 35). Il 2019 è l'anno nero delle polveri sottili

Lo smog torna padrone dell’aria

Nell'anno peggiore di tutti, il 2017, quanto la centralina Arpav di Rovigo registrò 79 sforamenti dei limiti consentiti in un anno, a maggio ne aveva registrati "solo" 35. Si parla di polveri sottili, ossia di pm 10 A oggi, invece, nei primi quattro mesi, sono state già 51 le giornate fuori soglia. Il 50% in più di quelle che avevano caratterizzato il record negativo. Se andrà avanti così, si otterrà uno spaventoso primato in negativo, tutt'altro che slegato da possibile conseguenze sulla salute.

La nostra provincia, secondo i dati Arpav, è la peggiore del Veneto. Dati comparabili con quelli registrati dalla centralina di ponte Marabin si sono visti unicamente alla centralina di Granze, nel Padovano. Una situazione, tra l'altro, non limitata al centro di Rovigo o al Comune di Rovigo. Secondo la relazione "Qualità dell'aria 2018", infatti, di Arpav, superamenti si sono registrati nel 2018 anche a Borsea (46 sforamenti), Badia Polesine (55), mentre Adria si ferma a 25.

Situazione non positiva anche per quanto riguarda, in tema di polveri sottili, il pm 2,5. Nel 2018, infatti, si sono registrati 25 sforamenti in un anno. Terzo peggior dato a livello veneto, dopo Padova e Venezia.

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