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20.05.2019 - 14:19
"L’Isde associazione di medici per l’ambiente, ha pubblicato un documento in relazione alle famigerate sostanze perfluoroalchiliche, i Pfas, e dal proprio sito web lancia accuse gravi e precise: ‘la Regione Veneto continua a prorogare gli interventi necessari e non realizza gli studi necessari per capire se c’è stato danno alla salute della popolazione’. L'associazione inoltre afferma ‘La Regione Veneto […] nonostante gli appelli del Presidente Zaia affinché si intervenga sul piano nazionale, ha chiesto una proroga di un anno per la costruzione di nuovi acquedotti’ e chiarisce come ciò sia inaccettabile", così i consiglieri regionali Patrizia Bartelle (Italia in Comune), Piero Ruzzante (LIberi e Uguali) e Cristina Guarda (Lista Amp).
“Nel documento pubblicato Isde spiega chiaramente cosa siano i Pfas, quali siano i danni alla salute da questi causati e quali azioni dovrebbero essere intraprese in Veneto per arginare il problema. Insomma uno studio bello e pronto e pure gratis, cosa aspetta la Lega ex-nord a metterlo subito in pratica? Isde accusa apertamente la Regione Veneto di inerzia negli interventi, noi dal canto nostro - concludono Bartelle, Ruzzante e Guarda, possiamo solo evidenziare che il 30 aprile scorso abbiamo depositato l’interrogazione regionale a risposta immediata n. 759 del con la quale, in relazione al ritrovamento di livelli record di Pfas nel tratto polesano del fiume Po, abbiamo chiesto quali azioni intenda porre in essere la Regione. Oggi, 20 maggio 2019, la nostra interrogazione è ancora priva di riscontro. Eppure considerato l’argomento ci si poteva aspettare una risposta più solerte. Forse allora Isde non ha tutti i torti a parlare di inerzia".
"Insieme ai cittadini contaminati, agli attivisti e ai professionisti che si sono spesi sul tema Pfas dal 2013 in poi, siamo davvero stanchi di lanciare proposte solo per essere sistematicamente ignorati dalla giunta leghista e dalla maggioranza. È svilente e offensivo nei confronti di chi crede nel valore delle istituzioni".
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