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ELEZIONI ROVIGO

La proposta di Menon: un emporio della solidarietà

La candidata sindaco Silvia Menon propone anche per il capoluogo del Polesine un supermercato per le famiglie in difficoltà

"La solita arroganza Pd... Gaffeo, i candidati sono sette!"

"Donare generi di conforto ai più poveri senza un progetto di reinserimento sociale è fermarsi prima del traguardo. Con questa filosofia il nostro programma sul sociale prevede la costituzione dell’Emporio della solidarietà che è un vero e proprio supermercato, dotato di carrelli, scaffali e insegne, nel quale le famiglie ed i soggetti più svantaggiati possono fare la spesa riempiendo le loro credenze (o i loro zaini) dei generi alimentari e dei capi di abbigliamento di cui hanno bisogno", così la candidata sindaco Silvia Menon.  

"Gli alimenti vengono dalle donazioni delle tante associazioni che già li raccolgono ma anche dagli accordi con la grande distribuzione che mettere a disposizione parte di ciò che scarterebbe perché vicino alla scadenza. Un cambiamento che risolverebbe anche un problema di equità. Oggi le associazioni che si occupano di donare alimentari ai bisognosi sono diverse e capita che ci siano persone che si rivolgono a più sportelli togliendo la possibilità a chi arriva dopo di beneficiare di quanto messo a disposizione dai volontari. All’Emporio potrebbero accedere i residenti, ma anche coloro che non hanno dimora stabile. A chi ha i requisiti per viene riconosciuto un credito di spesa e gli viene consegnata una “card” che consente di fare acquisti potrà permettere, a tutti gli organismi aderenti alla rete, di conoscere gli interventi effettuati a favore del titolare, monitorando così il percorso evitando sprechi e sovrapposizioni. A Rovigo ci sono già realtà che consegnano delle spese alimentari, vestiario, pasti a domicilio ed altri servizi per le famiglie e persone bisognose. Occorre un coordinamento onde evitare ingiustizie".

"All’interno, come già succede a Ferrara, le associazioni di volontariato possono allestire un ufficio nel quale viene proposto il dialogo con gli utenti dell’emporio. Sono diverse le ragioni di un approccio di questo tipo, serve a conoscere le storie delle persone in difficoltà e a creare una rete con il mondo dell’impresa e dell’artigianato per cercare di attivare percorsi di reinserimento lavorativo, l’unico modo per affrancare chi è in difficoltà è gettare le basi per l’indipendenza economica grazie al lavoro. Nelle realtà dove questo approccio funziona ci sono famiglie che si sono staccate dal programma e che ora la spesa la fanno al supermercato vero, perché il loro reddito glielo consente. Per il finanziamento di tali Empori la Regione Veneto ha emanato la Legge Regionale 26 maggio 2011 n. 11 “Finanziamento Empori della Solidarietà” dove si potrà accedere a finanziamenti. Lo spazio in cui ricavare l’Emporio va trovato nel centro della città, o nei pressi del centro possibilmente in un luogo con capacità di parcheggio. Gli immobili abbandonati, di proprietà del Comune o di enti pubblici sono molti e vanno recuperati. Si tratta di un progetto importante che è stato messo in piedi  dal nutrito gruppo che si dedica al settore sociale e che ha lavorato al programma delle tre liste". 

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